
Chi scrive ‘il Parco dei Nebrodi’ (per familiarità) e non l’Ente Parco dei Nebrodi, lo fa per dimestichezza o perché facente parte del mastodontico apparato, al punto da identificare o volere identificare la burocrazia e la geografia, ciò che è autentico con ciò che non lo è.
In tutto questo si affaccia pure una iniziativa non istituzionale dal titolo eloquente “Con i Lions nel Parco dei Nebrodi”, un calendario 2009 prodotto dal Lions Club di Sant’Agata Militello, per beneficenza, protagonisti i bambini ritratti all’interno dell’area protetta dei Nebrodi, che non è ancora di proprietà dell’Ente Paro dei Nebrodi. Il Parco dei Nebrodi è dei suoi abitanti e se di seguito ad una martellante azione identificativa si è arrivati oggi a confondere capre e cavoli, l’oro col piombo è perché i cittadini (o i paesi) dei Nebrodi non hanno i mezzi economici che invece ha l’Ente Parco dei Nebrodi da spendere in comunicazione e convegni, calendari erotici e patrocini senza limiti, a fronte dei quali emettere comunicati stampa autoprodotti, sui quali scrivere tutto il bene di questo mondo di se stessi, senza analisi, senza contraddittorio. Il calendario dei Lions rimane un’ottima idea, sia perché riproduce scorci di innegabile bellezza dei Nebrodi, ancora liberi, non di proprietà di alcuno, sia perché si propone finalità filantropiche. E questo basterebbe a decretarne il successo.
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