domenica 28 dicembre 2008 - In quella falce di mare che dà sullo Stretto è Messina, una città sempre in articulo mortis ma che secondo l'espressione marinettiana sta sempre pronta come in prova generale per andare in scena. Qui il 28 dicembre del 1908 morirono i suoi figli come Vanni Noè che insieme al giovane Francesco Lo Sardo, aveva fondato, nel 1886, il primo circolo anarchico di Messina, l’Amilcare Cipriani, per sostenere in città la candidatura simbolo dell’anarchico di Portolongone. Messina da sempre, dall'epoca dei fasci fino al ventennio fascista, è stata una piazza socialista, anarchica e antimilitarista con i suoi periodici anarco-socialisti come Il Riscatto e il Vespro di Nicola Petrina, altro libertario che aveva lasciato Messina ai primi di dicembre. Il terremoto cancellava Edoardo Giacomo Boneril poeta siculo elvetico autore delle novelle messinesi e delle leggende boreali. Ne arrivavano di nuovi, i figli del terremoto, come li ha definiti Giuseppe Raneri. Erano Pugliatti, La Pira, Quasimodo. Ma anche Concetto Marchesi legato da fraterna amicizia a Eduardo Giacomo Boner... tutto>>
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Messina: una città in articulo mortis 1908-2008
Girotondo intorno alla storia. I figli del Terremoto di Giuseppe Alibrandi
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