• This is default featured slide 1 title

    Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.This theme is Bloggerized by NewBloggerThemes.com.

  • This is default featured slide 2 title

    Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.This theme is Bloggerized by NewBloggerThemes.com.

  • This is default featured slide 3 title

    Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.This theme is Bloggerized by NewBloggerThemes.com.

  • This is default featured slide 4 title

    Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.This theme is Bloggerized by NewBloggerThemes.com.

  • This is default featured slide 5 title

    Go to Blogger edit html and find these sentences.Now replace these sentences with your own descriptions.This theme is Bloggerized by NewBloggerThemes.com.

Un 'premio per Kyoto' al Bosco di Malabotta

20 Gennaio 2009 - Il premio internazionale “Un Bosco per Kyoto” quest’anno è stato assegnato al dott. Giovanni Cavallaro, Dirigente Tecnico Forestale dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali in servizio presso l’ Ufficio Provinciale di Messina per “ l’impegno e la dedizione - si legge nella motivazione - nella tutela, la conservazione e la promozione della Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta”. La cerimonia di consegna del premio, consegnato dal Ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, martedì 13 gennaio, nella splendida cornice della Promoteca del Campidoglio, alla presenza di numerose autorità internazionali, tra cui il Cancelliere della Germania, Angela Merkel. Tra i premiati, il commissario Rosario Di Francesco del Distaccamento Forestale. Dal novembre 2002 , il dott. Giovanni Cavallaro è Dirigente dell'Unità Operativa di Base n. 2 gestione aree protette e riserve naturali affidate all'amministrazione forestale in provincia di Messina. Si tratta di sette riserve (Bosco di Malabotta, Fiumedinisi e Monte Scuderi, Isola di Stromboli e Strombolicchio, Isola di Panarea e scogli viciniori, Isola di Filicudi e scogli La Canna e Montenassari, Isola di Alicudi e Vallone Calagna sopra Tortorici).
“Sono molto emozionato e contento di ricevere questo premio - afferma il Dott.Cavallaro - che ci stimola a dare il massimo nella quotidianità del nostro lavoro con l’obiettivo di salvaguardare, per le generazioni future, aree ad alta valenza naturalistica”. Come la Riserva Naturale Orientata “Bosco di Malabotta” che, in prossimità delle suggestive Rocche dell’Argimusco, adagiato tra i comuni di Montalbano Elicona, Roccella, Valdemone, Malvagna, Francavilla di Sicilia e Tripi, rappresenta, per l’accentuata diversità ambientale, un monumento della natura. (fonte SiciliaParchi.com) Nella foto la Riserva Bosco di Malabotta (foto www.siciliamountaintrekking.it)
Share:

Un Bosco per Kyoto: Campagna internazionale sul Protocollo di Kyoto

Campagna internazionale sull’educazione alla difesa delle foreste e all’informazione sul Protocollo di Kyoto.
SOTTO L'ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
UN BOSCO PER KYOTO è un premio internazionale assegnato ogni anno a personalità scientifiche e politiche che più delle altre si sono distinte nella difesa dell'ambiente e della qualità dell'aria nel loro Paese. In particolare il riconoscimento viene assegnato per chi ha adottato o pubblicizzato sistemi per il risparmio energetico e per la riduzione di gas serra nell'atmosfera.
Il premio ogni anno viene assegnato a Roma, presso la prestigiosa sala della Protomoteca in Campidoglio. Il premio viene consegnato dal Ministro all'Ambiente Italiano o da altre personalità di valore internazionale.
UN BOSCO PER KYOTO 2008/09
PROGRAMMA

Invio a tutti i comuni e ai parchi che hanno ottenuto negli ultimi tre anni il riconoscimento di Un Bosco per Kyoto di un questionario per valutare le loro capacità di riduzione del CO2.
Realizzazione di un filmato educativo “L'ombra dell'albero” da distribuire nelle scuole e proiettare nelle piazze nei mesi estivi (descrizione a seguire).
Pubblicazione di un lavoro in CD e in cartaceo sullo studio degli eventi meteorologici estremi avvenuti nel mondo tra gli anni 2005 e 2007 ( lavoro già completato).
Predisposizione di un grande mezzo da trasporto per la campagna autunnale” costruisci il tuo bosco per Kyoto” (descrizione a seguire).
Inaugurazione del primo bosco per Kyoto didattico a Monteromano (impianto già avviato a novembre scorso).
Inaugurazione di un'area naturalistica di Accademia Kronos in Costa Rica.
Spedizione di Un Bosco per Kyoto in Perù.
Inaugurazione alla foce del fiume Congo della prima riserva naturale per la biodiversità e per la compensazione di CO2 di Brazzaville.
Concorso nazionale nelle scuole per la realizzazione di un poster sul Bosco per Kyoto da presentare nella cerimonia finale di dicembre a Roma.
Manifestazione finale a Roma per l'assegnazione del premio Un Bosco per Kyoto ( descrizione a seguire).

DESCRIZIONE DI ALCUNE INIZIATIVE ALL'INTERNO DI UN BOSCO PER KYOTO

Un pullman per l'ambiente
L'associazione vivaisti del nord mette a disposizione migliaia di piantine di alberi forestali. Questo mezzo farà tappa in 10 città italiane le cui giunte avranno deliberato di realizzare un vero boschetto. Il mezzo, dipinto con il simbolo di Un Bosco per Kyoto, in ogni città designata verrà accolto dalle scuole e dai cittadini, i quali riceveranno le piantine per poi andarle a deporre in un'apposita area destinata dal comune.
Cerimonia Finale a Roma
A differenza degli anni passati, questa volta la cerimonia si dividerà in due fasi: il mattino con l'assegnazione dei premi ai comuni e alle scuole e il pomeriggio con l'assegnazione dei premi alle massime autorità politiche e scientifiche del Mondo. Il mattino è prevista una dettagliata relazione sullo stato di salute del pianeta da parte di un paio di insigni scienziati. Il pomeriggio sono previste brevi relazioni da parte dei ministri esteri dell'ambiente presenti.

MODULO PER LA CANDIDATURA DEI COMUNI (documento stampabile)
CONCLUSIONE UN BOSCO PER KYOTO 2007
CONCLUSIONE UN BOSCO PER KYOTO 2006
CONCLUSIONE UN BOSCO PER KYOTO 2005
I comuni sponsor

© Copyright 2006- www.accademiakronos.it - by erreppi°
Share:

Nebrodi: presenze di martora della famiglia dei mustelidi

Enna, 19/01/2009 - Un’ennesima dimostrazione di sensibilità nei confronti della fauna selvatica: nei giorni scorsi il sig. Pablo Lana ha scorto al margine della strada un esemplare di martora morto probabilmente perché investito da un veicolo. Il giovane ha subito segnalato l’evento alla dott.ssa Rosa Termine, biologa dell’Università Kore di Enna che ha fotografato l’animale e confermato la specie. E’ il terzo esemplare che viene segnalato e determinato nelle pendici di Enna nell’arco di qualche mese, uno sul lato Nord e due sul lato Sud. La martora, Martes martes, appartenente alla famiglia dei Mustelidi, ha un corpo flessuoso e lungo fino a 51 cm (peso fino a 2,2 kg) e zampe corte, adattati ad inseguire le prede tra la fitta vegetazione; presenta una pelliccia bruna con toni giallastri e macchia pettorale dal giallo-arancio al fulvo-crema, orecchie piccole e triangolari. È un animale solitario, attivo prevalentemente di notte e al crepuscolo. Abile arrampicatrice grazie agli artigli affilati e alla coda irsuta che gli permette di mantenere l’equilibrio sui rami costruisce il proprio nido nei cavi degli alberi. Ha un elevato battito cardiaco ed un elevato metabolismo. Queste caratteristiche sono da mettere in relazione probabilmente alla notevole motilità ed alle limitate capacità di termoregolazione dovute alla struttura molto allungata del corpo.Sino ad una trentina di anni fa era presente perlopiù negli ecosistemi boschivi e con macchia mediterranea molto fitta dei principali comprensori montani della Sicilia, mentre oggi si rinviene anche in zone di gariga, intorno ad ambienti umidi, in ambienti rurali e coltivati, oltre che in periferie urbane. Utilizza i valloni, i torrenti e la vegetazione ripariale ad essi associata, sia come nuovi territori di caccia, sia come corridoi per potersi spostare da un luogo all’altro. Curioso che questa specie abbia imparato a riconoscere come possibile fonte alimentare, le cassette–nido per uccelli, come alcuni studiosi hanno rilevato nelle Madonie, nei Nebrodi e nei Monti Sicani. Presente dall’Europa Settentrionale e Centrale fino al Mediterraneo. In Sicilia abita tutta la dorsale settentrionale, dai Peloritani ai Monti palermitani; mentre è meno diffusa nelle aree centrali. E’ una specie in espansione, infatti gli avvistamenti di questo mustelide recentemente sono aumentati grazie alla sua maggiore familiarità con le zone agricole ed antropizzate.Si tratta di una specie protetta dalla legge nazionale n. 157 del 11 Febbraio 1992 oltre che dalla Convenzione di Berna (Allegato III) ed è inserita, come “specie di interesse comunitario”, nell’Allegato V della Direttiva “Habitat”. Purtroppo è spesso cacciata illegalmente, oltre ad essere minacciata dalla distruzione (specialmente per incendi) dell’ambiente boschivo.
(su ViviEnna.it)
Share:

Piraino: il Comune più vicino a cittadini e turisti

Piraino, 15 genn. 2009 - Da lunedì 12 gennaio 2009 il Comune di Piraino è ancora di più “aperto” ai Cittadini. Una significativa innovazione quella che il Sindaco di Piraino, Giancarlo Campisi, sta attuando con la riorganizzazione dei servizi di alcuni settori dell’area amministrativa dell’Ente. L’iniziativa mira a rendere più fruibili i servizi comunali ad un’utenza differenziata per bisogni e fasce d’età, ben oltre la flessibilità degli orari d’apertura degli uffici. Una 'rivoluzione culturale' nel modo di percepire l’Ente Comunale da parte dei cittadini. Infatti, da lunedì 12 gennaio, gli uffici comunali che espletano servizi all’utenza hanno un nuovo orario di apertura al pubblico, con l’obiettivo di rafforzare l’offerta dei servizi rivolti al cittadino e al turista. In tale logica sono stati integrati gli uffici di relazione con il pubblico (U.R.P.) con gli uffici di informazione turistiche, e a questi si sono accorpati, in un unico gruppo organico, anche i servizi relativi alla biblioteca e al museo, nocnhè l’attività di promozione delle iniziative comunali. Gli U.R.P. di Piraino, Gliaca e Zappardino e le biblioteche di Gliaca e Piraino resteranno aperti da lunedì a venerdì dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00 e sabato mattina dalle ore 9,00 alle ore 13,00. Mentre il Museo Etnoantropologico aprirà pure la domenica pomeriggio, proprio per favorire i flussi turistico-commerciali nel centro storico. Particolare attenzione pure alle esigenze delle contrade più distanti: infatti a Lacco uno sportello URP aprirà il martedì e il giovedì mattina. E l’innovazione tecnologica dà i suoi frutti: a breve, mediante due postazioni multimediali, presso le biblioteche comunali sarà integrata la disponibilità dei libri delle due sedi. Inoltre saranno attivate le procedure di protocollo informatico 'remotizzato' dalla delegazione di Gliaca. Sarà altresì migliorato il servizio di Numero Verde Comunale e uno staff di persone curerà la gestione del portale Comunale e gli altri strumenti messi a disposizione dalla rete oltre alla promozione e all’assistenza dei turisti e dei pellegrini che raggiungono il Centro storico di Piraino. Tale riorganizzazione prevede che i cittadini, soprattutto gli studenti e i lavoratori, possano recarsi agli sportelli con fascia di apertura prolungata per l’espletamento di tutti i servizi resi al cittadino dalla Pubblica Amministrazione.
“E’ un piano sperimentale – ha affermato il sindaco Giancarlo Campisi – certamente perfettibile e modificabile, ma è un passo importante, oserei dire un punto di non ritorno, per dare al cittadino servizi adeguati, tempestivi e risposte immediate…. Anche questo - aggiunge Campisi - vuol dire essere sempre dalla parte dei cittadini”. Un ringraziamento ai Dipendenti Comunali i quali hanno mostrato grande senso di collaborazione e disponibilità, anche cambiando le loro abitudini, per implementare questa nuova attività.
Share:

Comitato 2 Sicilie: ma Sgarbi non chiede la Regione dei Nebrodi

12 genn 2009 - Dal Comitato delle due Sicilie riceviamo la segnalazione di un articolo, pubblicato sul proprio blog ‘Comitatosiciliano’.
Nell’articolo si fa riferimento al proprio “ultimo editoriale in cui avevamo parlato del critico d'arte più pubblicizzato d'Italia (Vittorio Sgarbi, ndr). Scrivono: “Eravamo stati noi a criticare lui, pesantemente. In quell'articolo, avevamo descritto Sgarbi come una persona poco adatta, dal punto di vista morale e culturale, per dare direttive storiografiche alla Nazione. Ma la vera questione su cui si concentrò tutto il nostro disappunto, fu quella intervista al ‘Giornale’, avvenuta subito dopo il viaggio di Vittorio Sgarbi in Libia, per visitare nientepocodimeno che il colonnello Gheddafi... In quell'occasione Sgarbi disse di aver proposto al Colonnello di "annettersi" la Sicilia, alla faccia delle dichiarazioni e dei litigi scoppiati sul caso della targa di Garibaldi, smantellata dal Sindaco di Capo D'Orlando, Enzo Sindoni, l'estate scorsa. In quell'occasione il Vittorione Nazionale, lanciò fulmini, saette ed anatemi, contro chi aveva osato intaccare la "dignità" dell'eroe dei due mondi.... Da li capimmo che quella di Sgarbi era tutta una messinscena, ma soprattutto che al neo-sindaco di Salemi piace più la popolarità che servire le istituzioni, ammesso che le "sue" istituzioni, coincidano con le nostre... Ad un certo punto della storia, nei comportamenti di Sgarbi si nota un cambiamento radicale ed incredibile: dopo i grossi litigi con Raffaele Lombardo, per via della famosa targa garibaldina, ecco che Sgarbi diventa un fedele amico del Presidente della Regione Siciliana. Difficile capire, almeno per il momento, a cosa sia dovuta questa fulminazione per la via di Damasco. Quel che è sicuro però è che da allora Sgarbi ha cambiato atteggiamento in maniera radicale, forse perchè in Sicilia si è reso conto di aver trovato un cavallo Lombardo, più quotato di quello Padano, al Palio Internazionale?
Ecco i fatti: (l’articolo continua sul blog del Comitato) http://comitatosiciliano.blogspot.com/2009/01/sgarbi-saltafossi.html

Noi aggiungiamo:
Visto che gli amici del Comitato delle Due Sicilie ci hanno coinvolti, noi vorremmo fare presente che (probabilmente) la disputa potrebbe risolversi per mutazione genetica, geografica, politica. Presto, infatti, potremmo ritrovarci con 3 Sicilie anziché 2, come nelle offerte speciali. Perché tre is megl che uan? No, perché da S. Agata Militello o meglio dall'autorevole ‘presidenza’ dell’Ente Parco dei Nebrodi, reiteratamente, giunge notizia di una volontà sempre più matura: dare luogo alla 'Regione dei Nebrodi', alla quale (dovrebbe essere ovvio) attribuire il proprio bilancio, il proprio statuto, il proprio codice penale, il proprio kamasutra? E ad attribuirglielo dovrebbe essere l'Assessorato al Territorio, da cui al momento l'Ente dipende? Si direbbe di no, considerato che non vi sarebbe più motivo di riversare nelle casse di un'altra Regione (quella dei Nebrodi) le ingenti somme che in atti, in questa versione 'plebea', riversa.
Se la preoccupazione degli amici del Comitato delle Due Sicilia, dunque, può essere l’agire incomprensibile ed egemonico di un ‘tenente’ del Nord, inviato a Salemi a dirimere ‘vertenze’ antropologiche e politiche, storicamente ‘dirimibili’ su base prefettizia, ‘torinesemente’ parlando, c’è da credere che la ‘simpatia’ tra Raffaele Lombardo e Vittorio Sgarbi non dovrebbe, quantomeno, preludere a scissioni o proliferazioni di Stati nello Stato. Ma esattamente il contrario. Si tratterebbe, da quanto Voi stessi adombrate, di fondersi in un unico Stato-Regione, formato da Sicilia più Libia (la Sicilibia?).
O forse nemmeno. Molto probabilmente “questa fulminazione” lungo la via di Damasco (come la definite) per cui “Sgarbi ha cambiato atteggiamento in maniera radicale”, si spiega proprio con... la Vostra spiegazione: “Forse perchè in Sicilia si è reso conto di aver trovato un cavallo Lombardo, più quotato di quello Padano”.
Ma questo, in fondo, non sarebbe inaccettabile. In fondo è qua che Sgarbi ha scelto (o accettato) di svolgere il suo ‘ministero’. Ma almeno non minaccia di volere fondare Regioni dentro la Regione. Piuttosto, sapete se Sgarbi, per promuovere il territorio che amministra ha fatto fuori un po’ di bilancio per pubblicare qualche calendario, magari intitolandolo “Da Salemi a Damaschio”?

Articoli pertinenti:

[1] Ns. Editoriale, 9 ottobre 2008
[2] Libero News, 21 novembre 2008
[3] ItalPress/Sicilia on Line, 9 dicembre 2008
[4] Agenzia ASCA, 30 dicembre 2008
[5] Gazzetta del Mezzogiorno/Comitati delle Due Sicilie, 7 dicembre 2008

Share:

Randazzo: B&B day per un bel week end sulla neve


B&B Day 2009 anche a Randazzo, citta medievale dell' Etna dei parchi e del vino
Tutti coloro che vorranno venire a Randazzo per fare un fine settimana per visitare le bellezze naturalistiche e culturali dei nostri luoghi, potranno approfittare del b&b Day. Basta prenotare per almeno due notti e la notte del 7 marzo è gratis perché ve la regaliamo noi !!! Es: prenotano il 7 e 8 marzo, pagano solo l'8 marzo. Es: prenotano il 7, 8 e 9 marzo, pagano solo l'8 e il 9. Es: prenotano il 6, il 7 e l'8 marzo, pagano solo il 6 e l'8. NOTATE BENE: non ci sarà inganno perché noi applicheremo il tariffario minimo stagionale, come pubblicato sul nostro sito e presso l’ente provinciale del turismo. La promozione del b&b Day è fatta in collaborazione con http://www.bed-and-breakfast-sicilia.it/, per far conoscere meglio la nostra struttura e la nostra città Prenotate subito: b&b Sicilia - Ai Tre Parchi bed and bike & trekking - bed and breakfast Sicilia - Randazzo Città medievale dei Tre Parchi, del Vino e dell’ Etna - ideale per passeggiate, trekking, hiking, biking, mountain bike, mtb, cicloturismo su Etna Nebrodi e Alcantara Taormina Peloritani.
Share:

Amaro del Capo, distillando l'anima del Sud

CAFFO MASTRI DISTILLATORI DEL SUD.
Da quattro generazioni distillano l’anima del Sud
10 gennaio 2009 – Se per alcuni aspetti il Sud può essere terra amara per certo è terra di 'amari'. E se Averna è sinonimo di amaro siciliano nel Mondo, l’Amaro del Capo lo è altrettanto per la Calabria. E a noi sorge il dubbio che simili ricette debbano giovarsi di pregevoli ingredienti, sapientemente raccolti e miscelati con una consistente dose d’amore per la propria terra, per i propri luoghi e per quanta generosa naturalezza e bellezza da essi scaturisce. In una seppur sommaria sintesi del genere deve racchiudersi il segreto che rende apprezzato e cult il Vecchio Amaro del Capo, il liquore che la famiglia Caffo manda oggi nel mondo, sinonimo della Calabria, dei valori culturali che questa meravigliosa regione racconta tramite i suoi inimitabili prodotti agroalimentari.
La storia della famiglia Caffo, i ‘Mastri distillatori del Sud’, è ben più affascinante e l’arte distillatoria parte da più lontano, ha le radici in quell’Isola esplosiva e incantevole dove l’indigeno Polifemo viveva tranquillo e ignoto, prima che lo straniero Odisseo ne scoprisse l’ingegno e la schietta genuinità dei prodotti, frutto degli esiti dell’operoso braccio di un Ciclope. E un Ciclope va sempre tenuto… d’occhio, se capace di innamorsi di una Ninfa Galatea, da indurre Teocrito di cantarne il grande amore.
Giuseppe Caffo, Mastro Distillatore, classe 1865, dopo anni di esperienze di gestione di distillerie, realizzò il proprio sogno rilevando nel 1915 un’antica distilleria a Santa Venerina alle pendici dell’Etna, con l’intento di esprimere la propria filosofia e trasmettere ai figli le conoscenze acquisite. Inizialmente la produzione era basata soprattutto su distillati, alcole e derivati della lavorazione del vino ma, gradualmente, la distilleria Caffo iniziò a produrre e fare conoscere sul mercato alcuni liquori ottenuti da antiche ricette, frutto di pazienti e minuziose ricerche e rielaborazioni.
Quei prodotti, frutto di sapienti dosaggi di erbe aromatiche ed officinali, infuse in alcole di ottima qualità, conquistarono immediatamente i favori dei buongustai e della raffinata clientela dell'epoca.
L’allora giovanissimo Sebastiano Caffo (1901), iniziò ad apprendere dal padre tutti i segreti del suo antico e nobile mestiere divenendo lui stesso ben presto “Mastro Distillatore” e dimostrando di saper gestire, oltre all’attività di famiglia, anche altre distillerie tra cui quella di S. Paolo di Noto e quella di Castiglione di Sicilia.
Nel frattempo anche gli altri “Fratelli Caffo”, figli del fondatore, avevano maturato esperienze nel settore essendo rientrati dopo vent’anni dall’Australia, con l’intento di potenziare l’attività di famiglia.
Nasce così la società “Fratelli Caffo- Distillerie di alcole, brandy e tartarici”, che come prima scelta imprenditoriale, acquisì un importante stabilimento a Limbadi in Calabria, località famosa per la sua produzione di ottimo vino rosso. La presenza sul territorio di produzione consentiva, alla distilleria Fratelli Caffo, di distillare in loco le vinacce fresche, provenienti dalle uve destinate alla produzione dei vini. Pur rispettando la tradizione artigianale dell’Azienda, i Fratelli Caffo apportarono trasformazioni fondamentali alle apparecchiature di distillazione ed alla lavorazione dei liquori per ottenere un risultato ottimale.
Fu questa una svolta storica per l’azienda e per la famiglia Caffo. La Distilleria Caffo, infatti, fu la prima del territorio, è oggi l’unica attiva in Calabria ed è ancora gestita dalla famiglia, giunta alla quarta generazione. Alla guida sono oggi Giuseppe Giovanni Caffo e il figlio Sebastiano Giovanni, che hanno saputo coniugare esperienza e innovazione.

DAL VECCHIO AMARO DEL CAPO AL BEVERAGE ALL’AVANGUARDIA
Prodotto simbolo della Distilleria Caffo è il ‘Vecchio Amaro del Capo’, liquore di erbe di Calabria, frutto di un’antica ricetta regionale poi rielaborata e migliorata dall'esperienza acquisita dalle quattro generazioni della famiglia. Il “Vecchio Amaro del Capo” è il prodotto più noto, che oggi rappresenta il 70% del fatturato aziendale. Grazie a Giuseppe Giovanni Caffo, che ha saputo interpretare la ricetta rendendola attuale, il Vecchio Amaro del Capo è divenuto un prodotto simbolo della Calabria, tanto da essere inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali della regione e può fregiarsi oggi dall’appellativo di liquore d’erbe di Calabria.
Oggi è uno dei pochi amari che continuano a crescere nei consumi: ha saputo infatti conquistare anche il pubblico dei giovani e delle donne. I numeri parlano chiaro: se nel 2001 furono prodotte circa 500.000 bottiglie, oggi il numero è salito a circa un milione e 500mila.
Il Vecchio Amaro del Capo racchiude in sé i principi attivi di tante benefiche erbe, fiori, frutti e radici della generosa terra di Calabria, infusi in finissimo alcole, per aiutare la digestione e dare una gradevole sensazione di benessere.
Il suo gusto gentile ed aromatico ben si adatta anche ai palati più delicati, non abituati agli "Amarissimi". Tra le erbe che compongono l'infuso, molte possiedono proprietà tonico-digestive come l'arancio amaro, l'arancio dolce, la liquirizia, il mandarino, la camomilla e il ginepro. Come vuole la migliore tradizione calabrese, va bevuto ghiacciato (a –20° C. nei caratteristici bicchierini del Capo).
Secondo i dati IRI Infoscan il Vecchio Amaro del Capo, nel 2006, ha fatto registrare una crescita importante del +37% delle vendite in valore e +33% delle vendite in volume, in un mercato generalmente in flessione. Con questo risultato si colloca tra i primi sei amari consumati a livello nazionale, nonostante la copertura dei punti vendita della GDO non sia ancora totale. Oltre ad Amaro del Capo, altro prodotto simbolo dell’azienda è Liquorice, il primo liquore a base di liquirizia inventato dalla Distilleria Caffo e presentato nel 1995. Prima di allora, nessun liquorista aveva mai elaborato un liquore di sola liquirizia, in quanto la stessa veniva considerata “solo” un ingrediente da usare combinato ad altri (anice, menta, varie erbe amare e aromatiche). La rivoluzionaria idea di Caffo, di creare il primo liquore di pura liquirizia calabrese, si è concretizzata grazie alla fusione tra le conoscenze acquisite in quattro generazioni nel campo degli alcolici e la tradizione calabrese di lavorare la radice in maniera naturale per preservare durante l’estrazione del succo le pregiate caratteristiche organolettiche che la rendono superiore a qualsiasi altra.
Liquorice si è imposto subito sul mercato come prodotto novità ma sempre legato alla tradizione,
questo grazie al suo ingrediente base, la liquirizia, uno dei prodotti più tipici del territorio. Grazie al packaging elegante e raffinato e al suo gusto unico, oggi Liquorice sta registrando un successo crescente, riconosciuto nel 2005 in Germania con la medaglia d’oro al premio ISW internationaler Spirituosen Wettbewer.
L’aumento delle vendite ha richiesto un notevole impegno da parte della azienda Caffo, che ha adattato e modulato le proprie risorse in relazione alle nuove realtà distributive, aprendo l’ufficio commerciale a Milano, in Via Grigna 9, dove operano il Direttore Vendite Paolo Raisa e il responsabile dell’organizzazione rete vendite Gianmichele Rosa, entrambi provenienti da pluriennali esperienze precedentemente maturate nel settore. L’azienda sta consolidando l’espansione della propria rete vendita sull’intero territorio nazionale, per portare il prodotto di punta tra i primi posti fra le marche italiane. E’ inoltre in costruzione a Limbadi un nuovo stabilimento di circa 10.000 mq di estensione, ampliamento di quello già esistente e che permetterà di aumentare la capacità produttiva dell’Amaro del Capo e degli altri prodotti principali.

Specializzazione e qualità, i segreti di un successo internazionale
Tutte le società del gruppo sono attualmente controllate da Giuseppe Giovanni Caffo (presidente della sezione Alimentari di Confindustria Vibo Valentia) e dal figlio Sebastiano Giovanni Caffo (presidente dei giovani imprenditori di Confindustria VV Vibo Valentia) che detengono il 100% delle quote.
La distilleria Caffo è una società a responsabilità limitata con sede legale in Limbadi nel Vibonese, dove si trovano anche la sede di direzione amministrativa e lo stabilimento di produzione storico. Dalla fine del 2006 sono stati fatti ampi investimenti, anche al di fuori della Calabria, con acquisizione della distilleria in Friuli, con stabilimento a Passons Pasian di Prato (Udine), specializzata nella produzione di grappa di qualità.
La famiglia Caffo ha saputo impostare una strategia commerciale articolata, costituendo singole società per gestire al meglio gli aspetti della produzione e della commercializzazione. Il primo passo è stata la costituzione della Caffo Beverages INC., nata nel 1999 nel New Jersey. La Caffo Beverages INC. opera nel campo dell’importazione e della distribuzione diretta dei prodotti Caffo e di pregiati vini italiani negli USA, in particolare negli stati di New York e New Jersey.
Tramite agenti di zona i prodotti vengono distribuiti capillarmente sul territorio nazionale e oggi, sotto la guida di Alessio Pane, giovane manager di origine calabrese, i prodotti Caffo sono un simbolo dell’Italia.
Per ottimizzare la gestione del marketing dei prodotti, e per creare una rete di vendita organizzata sul territorio italiano ed Europeo, nasce la società di servizi Wild Orange S.R.L.
La politica di una più ampia commercializzazione dei prodotti Caffo all’estero si completa con la nuova società Typical srl, controllata della Wild Orange Srl, con sede operativa in Germania (Lipsia), la cui “mission” è la distribuzione dei liquori Caffo e di prodotti tipici calabresi in Germania e negli stati limitrofi.

Il controllo dal campo alla distilleria
Oggi Caffo sta investendo nella realizzazione di uno stabilimento dedicato alla lavorazione di erbe officinali e, in particolare, delle radici e dei derivati di liquirizia calabrese.
In previsione di questo progetto è stata acquistata, alla fine del 2007, un’ azienda agricola di 16 ettari (16.000 mq.) dotata di serre, agrumeti e un vigneto di 4 ettari.
Ad oggi è stato raccolto il finocchietto selvatico, per la produzione del liquore digestivo tipico della Calabria, molto apprezzato sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo. Tra le qualità di erbe officinali si annoverano il Chinotto (Citrus myrtifolia), utilizzato per alcuni estratti, l’Arancio amaro (citrus aurantium amara). Sono state impiantante anche coltivazioni dei tipici peperoncini piccanti calabresi, per la produzione di Grappepe, grappa al peperoncino.
Le diverse materie prime, alla base dei prodotti Caffo, provengono da aziende agricole calabresi ubicate nelle vicinanze dalla distilleria.
La liquirizia viene raccolta soprattutto nella zona Jonica della provincia di Cosenza. Il bergamotto arriva dalla provincia di Reggio Calabria. Il cedro da Diamante e da Santa Maria del Cedro, in particolare viene selezionata la cultivar Liscia Diamante.
Alcuni conferitori sono aziende agricole biologiche, ma in generale, anche gli altri fornitori sono tutte realtà di piccole dimensioni che non trattano i prodotti con anticrittogamici. I rapporti con i fornitori e con i raccoglitori (per le erbe spontanee, come l’Ananzu una varietà di anice selvatico che cresce in Sila) sono ormai consolidati da anni. Quanto alle materie prime delle Grappe, Caffo utilizza esclusivamente vinaccia delle cantine calabresi.
L’ultimo progetto avviato è la costruzione di una distilleria a Santa Venerina (Catania), che entrerà in funzione entro due anni, segnando il ritorno alle origini siciliane dell’azienda.

Una targa per una famiglia 'internazionale'
Targa Premio Regionale Calabria Miadi benemerenza Istituzionale al Cav. Giuseppe Caffo per aver portato l’azienda di famiglia a livelli internazionali, imponendosi in un mercato non certo facile e inventando il Made in Calabria nella liquoristica, con i rinomati prodotti Amaro del Capo e Liquorice, primo liquore a base di liquirizia calabrese, molto apprezzato tra i giovani. Detti prodotti in particolare, sono presenti in tutta la grande distribuzione nazionale, vanto e orgoglio del lavoro calabrese.
Consegna il premio: il Consigliere Comunale Dott.ssa Milena Liotta

Distilleria Caffo: un’impresa innovativa
Rispettando il motto “semper ad maiora” presente in tutte le bottiglie di prodotti Caffo, sin dai primi anni di attività viene data particolare importanza alla tecnologia applicata agli impianti di produzione. Pur continuando a produrre con ingredienti completamente naturali, sono state apportate delle modifiche fondamentali agli impianti, con ingenti investimenti negli ultimi anni.
In particolare sono stati rinnovati i seguenti reparti nello stabilimento di Limbadi.
Infusione delle erbe : Il dosaggio a peso degli ingredienti e le macchine per la lavorazione della frutta fresca sono gestite da sistema PLC . I tempi di infusione e rimontaggio negli infusori rotativi sono gestiti da appositi timer.
Fermentazione : Le materie prime da distillare (vinacce, frutta) vengono fermentate in impianti a temperatura controllata in grado di misurare e gestire automaticamente anche il PH.
Distillazione : gli alambicchi sono “informatizzati” con controlli di temperatura, pressione e lettura automatica del grado alcolico collegati ad apposito PC. Grazie ad un software vengono effettuati in automatico gli scarti delle “teste” e delle “code” di distillazione, ottenendo così una costante alta qualità dei distillati.
Preparazione liquori : le operazione di travaso e peso degli ingredienti sono completamente automatizzate dal 2001 grazie ad un sistema di celle di carico collegate a Plc, che gestisce le pompe e le valvole pneumatiche. Anche questo progetto è stato realizzato sul posto da una società specializzata, in base alle indicazioni dell’azienda. Si tratta quindi di un impianto unico nel suo genere. Grazie a questo sistema i prodotti vengono a contatto solo con tubazioni fisse in acciaio inox, e con cisterne dello stesso materiale, garantendo la massima igiene nei processi produttivi. Anche la filtrazione avviene grazie ai sensori di livello che attivano il sistema di filtrazione e lo bloccano se il contenitore che deve ricevere il liquido risulta pieno.
Imbottigliamento : La linea principale è completamente automatizzata, dalla depallettizzazione delle bottiglie vuote, fino al confezionamento in cartoni wrap-around.
Gli investimenti sugli impianti tecnologicamente avanzati hanno permesso di raggiungere tre importanti obiettivi : prodotti sempre conformi a qualsiasi controllo, con errori di produzione praticamente inesistenti; incremento notevole della produzione con mantenimento della qualità dei prodotti e, in alcuni casi, anche con miglioramento della stessa; diminuzione dei costi di produzione con conseguente incremento della marginalità.

LA CERTIFICAZIONE DI QUALITA’
La certificazione sia aziendale che per il biologico sono due obiettivi raggiunti molto importanti ai fini della qualità e dell’immagine dei prodotti Caffo nel mondo.
Dal 2001, il sistema di qualità aziendale della Distilleria Caffo rispetta lo standard internazionale ISO 9002, e dal 2004 è stato convertito alla nuova norma ISO 9001:2000 (vision 2000), che prevede il rispetto di elevati standard di qualità, con un monitoraggio continuo nelle varie fasi di produzione e di mercato. Dal 2004, è stata conseguita anche la certificazione per la lavorazione di prodotti Biologici, rilasciata dalla “Società Suolo e Salute” SRL. Gli stabilimenti sono in possesso dei requisiti necessari per quanto previsto dalla normativa alimentare H.A.C.C.P., dalle normative di prevenzioni incendi, legge 626, ecc.
Share:

E se ogni Regione volesse la sua fiction?

9 gennaio 2009 - "Fossimo nei panni di Raffaele Lombardo staremmo ben attenti a rinnovare la convenzione con la Rai per «Agrodolce» (molto peggio di «Un posto al sole»). Non vorremmo che anche la Regione Sicilia, che pure sborsa qualcosa come 12,7 milioni per la produzione della favola siciliana, fosse colpita dalla sindrome soap: confondere la realtà con la fiction. A volte succede. E se poi tutte le altre regioni pretendessero la loro soap? di ALDO GRASSO
09 gennaio 2009 È solo un'ipotesi di scuola, una suggestione esegetica, un dubbio o poco più: e se la crisi del Pd a Napoli, con l'inchiesta sugli appalti concessi alla Global service che ha colpito in pieno le leadership della Iervolino e di Bassolino, fosse tutta colpa di «Un posto al sole»? (Raitre, dal lunedì al venerdì, ore 20,35).
E se la soap napoletana, che va in onda dal 1996, avesse indotto Rosetta & Antonio a credere che la città partenopea fosse come Palazzo Paladini? In fondo quello che sta succedendo a Napoli è già stato anticipato dalla soap: la fiction si snoda infatti attraverso una serie di rapporti conflittuali e turbolenti che sfociano in passioni, amori, gelosie e rancori all'interno del medesimo condominio: il condominio Pd. Negli anni, «Un posto al sole» ha disegnato una Napoli che non c'è, una Napoli molto bassoliniana, una Napoli da portineria dove però non è mai esistito il problema spazzatura (tanto che è dovuto intervenire Berlusconi in persona per sgombrare le strade dalla monnezza). L'idea delle cimici per registrare di nascosto l'incontro avuto con Luigi Nicolais, a Rosetta può essere venuta solo seguendo le mille e più puntate della soap, magari identificandosi con la «cattiva» di turno.
E poi quel titolo, «Un posto al sole», più che fissare un'opera di fantasia, sembra un programma politico: mai cedere la poltrona, occupare il territorio. Sempre e comunque. Fossimo nei panni di Raffaele Lombardo, governatore della Sicilia, staremmo ben attenti a rinnovare la convenzione con la Rai per «Agrodolce» (che è molto peggio di «Un posto al sole»). Non vorremmo che anche la Regione Sicilia, che pure sborsa qualcosa come 12,7 milioni per la produzione della favola siciliana, fosse colpita dalla sindrome soap: confondere la realtà con la fiction. A volte succede. E se poi tutte le altre regioni pretendessero la loro soap? E' solo un'ipotesi di scuola, un dubbio e niente più. (Corrieredella Sera.it)
Share:

Alluvioni e frane: arrivano i contributi

PROTEZIONE CIVILE:. IN ARRIVO I CONTRIBUTI PER FRANE E ALLUVIONI DI FINE ANNO
Palermo, 8 gennaio 2009 - Saranno disponibili, a breve, le somme necessarie per far fronte alle emergenze causate dagli eventi meteorologici avversi degli ultimi mesi dell’anno 2008 che hanno provocato frane, mareggiate e alluvioni di particolare intensità, determinando danni ingenti in numerosi comuni della Sicilia. Lo rendono noto gli Uffici dell’Assessore Regionale alla Presidenza Giovanni Ilarda che ha partecipato ieri a Roma ad un vertice tenuto nei locali del Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le somme stanziate per l’intero territorio nazionale ammontano a 100 milioni di euro e la quota destinata alla Regione Siciliana, che ha già stanziato 5 milioni di risorse proprie, sarà stabilita in seguito. I fondi sono destinati al rimborso delle spese sostenute nella fase di emergenza dalle amministrazioni dei territori interessati e dal volontariato, al pagamento del lavoro straordinario prestato dai dipendenti pubblici in sede di primo intervento, nonché ai contributi per la sistemazione dei nuclei familiari la cui abitazione sia andata, anche parzialmente, distrutta, per la ripresa delle attività economiche e produttive delle imprese che abbiano subito gravi danni e per il recupero di beni immobili.
I contributi per la ripresa delle attività economiche e produttive potranno essere erogati:
1)in misura non superiore al 50% del danno subito da impianti, strutture, macchinari e attrezzature e, comunque, sino ad un massimo di 200.000 euro;
2)fino al 30% del prezzo di acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti danneggiati o distrutti, fino ad un massimo di 60.000 euro;
3) per la sospensione dell’attività di durata superiore ai sei giorni lavorativi, in ragione del periodo di sospensione e sulla base dei redditi risultanti dall’ultima dichiarazione.
I danni saranno attestati mediante dichiarazione sostitutiva sino all’importo di 25.000 euro e con perizia giurata per importi superiori.
Per i danni subiti dagli immobili i contributi saranno erogabili sino a 30.000 euro, purché si tratti di unità immobiliari conformi alla normativa urbanistica ed edilizia, mentre per gli autoveicoli e i motoveicoli il contributo massimo è di 15.000 euro. Per i nuclei familiari costretti allo sgombero sono previsti contributi sino a 5.000 euro per le spese di trasloco.
“Si tratta comunque - precisa l’Assessore Ilarda - di previsioni contenute in uno schema di ordinanza provvisorio sul quale la Regione formulerà le proprie osservazioni entro il 9 gennaio. Il testo definitivo dovrebbe essere pronto già la settimana prossima, dopo che tutte le Regioni avranno presentato le proprie osservazioni e dopo un altro vertice fissato per il 14 gennaio”.
“Faremo di tutto - conclude l’Assessore Ilarda - affinché questo primo stanziamento destinato alla Sicilia sia proporzionato all’entità dei gravissimi danni effettivamente verificatisi nella nostra Regione e ogni mio sforzo sarà diretto ad assicurare, in ogni caso, la massima rapidità, efficacia e trasparenza degli interventi di competenza regionale”.
Manlio Viola
Share:

Ente Parco dei Nebrodi: una graziosa targa e il logo

8 genn 2009 - Sant'Agata di Militello. Mi interessa visitare il Museo etnoantropologico dei Nebrodi, il primo del genere in zona. Sul sito del Parco dei Nebrodi trovo che è aperto il pomeriggio e che l'ingresso è pure gratuito. Dove dovrebbe esserci il museo c'è solo una targa e porte chiuse. Troviamo poi gli uffici del Parco dei Nebrodi: dentro ci devono essere degli impiegati, ma fuori la porta è chiusa; c'è solo una graziosa targa con il logo, senza l'indicazione di orari, di un telefono cui poter chiedere qualche informazione. Dopo aver buttato il pomeriggio, non resta che consolarci con una granita di limone e rimetterci in macchina verso l'autostrada.

-------------------------------------------------
San Piero Patti e dintorni … praticamente Sicilia
Sant'Agata di Militello. Mi interessa visitare il Museo etnoantropologico dei Nebrodi, il primo del genere in zona e di cui ho notizia da molti anni, e ci andiamo in un caldo pomeriggio all'inizio di agosto. Sul sito del Parco dei Nebrodi - peraltro molto interessante e ben fatto - trovo che è aperto il pomeriggio, si trova sul lungomare, in via Cosenz, e che l'ingresso è pure gratuito. Tutto semplice, considerato peraltro che trascinarsi due figlioli in un museo etno-antropologico è già un successo. Sembra semplice! Perché dove dovrebbe esserci il museo c'è solo una targa e porte chiuse. A quest'ora dovrebbe essere aperto ma non c'è nessun'altra informazione. Alcune persone entrano ed escono da un altro accesso allo stabile che dovrebbe ospitare il Museo e si danno un gran da fare lì davanti per qualche spettacolo che deve esserci la sera, ma a chiedere loro indicazioni rispondono che al primo piano è ospitata la banda cittadina, pare. Tornando sui nostri passi ci avventuriamo a chiedere informazioni a un paio di vigili disinformati. Troviamo poi gli uffici del Parco dei Nebrodi: dentro ci devono essere degli impiegati, ma fuori la porta è chiusa; c'è solo una graziosa targa con il logo, senza l'indicazione di orari, di un telefono cui poter chiedere qualche informazione. Decidiamo di andare in centro e ognuno di quelli che incontriamo ci dice la sua, diversa e inattendibile alla verifica. La pianta della città impressa a fondo rame che troviamo ci conferma che in via Cosenz dovrebbe esserci il Museo. Alla fine, dopo aver buttato il pomeriggio, non resta che consolarci con una granita di limone e rimetterci in macchina verso l'autostrada. http://www.webalice.it/pietroficarra/confidenziale/sicilia.html
Share:

Ente Parco: Legambiente non chiede più titolari?

Questo è, in parte, il testo di un articolo di Legambiente del 6 dicembre 2005, dal titolo: "Le associazioni ambientaliste della Sicilia scrivono a Cuffaro. Calendari, aggressioni ambientali e la grave situazione in cui versano i Parchi siciliani". Oggi Goletta Verde e l'Ente Parco dei Nebrodi festeggiano in 'simbiosi' i 15 anni e non chiedono più nomine di titolari. Tra non molto, come Chicco Testa, sfileranno in simbiosi per il nucleare? ----------------------------------------------
Le associazioni ambientaliste della Sicilia scrivono a Cuffaro
I dirigenti del Parco regionale dei Nebrodi sono personaggi fuori posto e fuori ruolo. Le associazioni ambientaliste siciliane chiedono percio' al Presidente della Regione una serie di atti concreti, chiari ed esemplari: 1) l'immediata nomina dei Presidenti dei Parchi dei Nebrodi e dell'Alcantara, per chiudere la stagione dei lunghi commissariamenti; 2) la nomina dei direttori titolari dei parchi dei Nebrodi, delle Madonie, dell'Etna e dell'Alcantara, mettendo fine allo scandalo dei funzionari regionali che sommano piu' incarichi e condannano i parchi ad una condizione di precarieta'; 3) un pronunciamento negativo del Governo Regionale sul DDL sui poli turistici; 4) l'apertura di un confronto, sinora non garantito dall'Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, sulla politica delle aree naturali protette tra i vari soggetti interessati (enti locali, associazioni, operatori economici, mondo della scienza) al futuro ed al buon funzionamento dei parchi; 5) un serio controllo di gestione sull'attivita' degli Enti Parco perche' tante sono le missioni mancate in favore della conservazione della natura e della promozione dello sviluppo locale e molte le risorse finanziarie pubbliche impiegate per scelte discutibili e non prioritarie.

La vicenda del calendario con nudi femminili realizzato dal Parco dei Nebrodi e' l'ultimo, sintomatico atto che rivela lo stato che attraversa la politica, anzi la NON POLITICA delle aree naturale protette in Sicilia.Negli ultimi anni si e' progressivamente affievolita l'idea del Parco come poderoso strumento di conservazione del nostro patrimonio naturale e come elemento identitario delle comunita' locali che poteva innescare un circuito virtuoso per promuovere uno sviluppo sostenibile legato alla conservazione delle risorse naturali e culturali e valorizzazione delle attivita' tradizionali locali. I parchi stanno per scivolare in un gestionalismo fine a se stesso, inghiottiti nel vortice degli enti di sottogoverno, importanti per attribuire poltrone ed incarichi, trasformati in stazioni appaltanti diopere pubbliche ed erogatori di contributi per sagre paesane, con una mortificazione del loro ruolo istituzionale che si accompagna con situazioni di degrado ambientale e di attacchi al patrimonio naturale protetto.Da un lato condannati alla precarieta' con Presidenti mai nominati e Commissari che durano nel loro incarico oltre ogni ragionevole motivo, senza Direttori di ruolo ma con funzionari inviati dall'Assessore Regionale al Territorio di turno per pochi giorni alla settimana, con piante organiche sguarnite e concorsi mai banditi.Dall'altro, scandalosamente privi di un servizio di sorveglianza nonostante gli obblighi di legge a dotarsi di guardiaparco, sono continuamente aggrediti da piccoli e grandi abusi, dai fuoristrada che imperversano nei boschi, al bracconaggio, sino alle grandi opere come il recente nuovo metanodotto approvato illegittimamente dal Parco regionale dei Nebrodi lungo tutta la cresta altomontana in piena zona A di riserva integrale.Gli ammiccanti turisti attratti dal calendario dei Nebrodi che vorranno recarsi nei parchi siciliani non solo non troveranno avvenenti modelle tra i boschi, ma neanche sentieri e centri visitatori, anzi immobili e punti base per l'escursionismo da decenni ristrutturati con fondi pubblici e rimasti abbandonati.

E ancor di piu' i parchi siciliani rischiano di essere trasformati inanonimi ammassi di alberghi e infrastrutture sciistiche, da realizzare non gia' nelle aree preposte per legge ma a discapito di alcune tra le zone piu' integre e "selvagge" della Sicilia, se dovesse passare il disegno di legge proposto da alcuni deputati della maggioranza che farebbe inorridire qualunque assessore regionale al territorio, tranne quello della Regione Siciliana che manifesta acquiescenza.Il calendario dei nudi dei Nebrodi, oltre a sollevare sacrosante proteste sul piano etico e culturale e a evidenziare un processo di progressiva mercificazione di ogni cosa e di ogni valori, dimostra come si voglia distrarre l'opinione pubblica con facili suggestioni e nascondere i limiti e le contraddizioni della non politica dei parchi di questi ultimi anni in Sicilia. I dirigenti del Parco regionale dei Nebrodi, che hanno manifestato soddisfazione per il fatto che cosi' si e' parlato del parco in tutta Italia e che il sito internet e' stato preso d'assalto, verosimilmente alla ricerca di altre foto del genere, dimostrano di avere scambiato un Parco per un villaggio turistico o per un luna park: sono personaggi fuori posto e fuoriruolo. 06/12/2005 15:19
http://www.legambiente.eu/archivi.php?idArchivio=21&id=2858
Share:

La magia del Natale e le Associazioni Siciliane della Lombardia

Dall'avv. Domenico Azzia, presidente dell'associazione Sicilia Mondo riceviamo e pubblichiamo:
7 genn 2009 - Le Associazioni Siciliane della Lombardia hanno scelto il 19 Dicembre per celebrare insieme questo Natale 2008 onorando l’invito di Sicilia Mondo di un Natale dei siciliani attorno al presepe in tutti gli angoli della terra.
Si sono dati appuntamento al Teatro Don Guanella di Milano. Circa 500 i partecipanti. In un incontro di festa, di amarcord e di folklore. Ma anche di fede per la magia di un Evento che da 2000 anni non cessa di commuovere l’umanità. Finalmente “insieme” con l’emozione di ritrovarsi per un Natale di pace, nel segno della più bella tradizione siciliana, espressione di una cultura isolana antica mai dimenticata. Con l’euforia e la gioia della sua riappropriazione. Non era mai successo prima.
La festa è cominciata con il saluto di benvenuto del Sindaco Letizia Moratti, portato dal Consigliere comunale Fabrizio De Pasquale, siciliano doc di Modica, che ha patrocinato la manifestazione. E’ stata letta la nota augurale di adesione alla manifestazione del Presidente della Regione Raffaele Lombardo. E poi il messaggio di Mimmo Azzia, impossibilitato a partecipare, che si è dichiarato spiritualmente presente tra le Associazioni ed i siciliani di Lombardia con l’affetto di sempre. Scroscianti gli applausi ai messaggi.
La serata, ha avuto come presentatrice di eccezione la bellissima Monica, in gran forma, con la sapiente regia di Mario Ridolfo ed Emanuele Mazzara.
E’ stata una serata magica ed indimenticabile che ha visto alternarsi sul palcoscenico due noti cabarettisti di Zelig Off: Francesco Rizzuto, vigile palermitano a Milano ed Henry Zaffa, milanese, che hanno acceso il buonumore della assemblea con le loro esilaranti battute e sketchs artistici ed il gruppo folk siciliano “La Terra del Sole” di Lodi che con il programma di musiche, canzoni e balletti, ha ricordato la Sicilia ma ha anche dedicato momenti musicali alla terra di Lombardia.
E’ stata poi la volta di due poeti, entrambi Presidenti di Associazione: Pippo Puma con due poesie di Natale prese dalla raccolta del padre Salvatore, anche lui poeta, e di Emanuele Mazzara che ha recitato alcuni brani di poesie. Il sottofondo musicale della fisarmonica di Saro Calandi, siciliano doc di Messina, ha dato musica alle parole recitate con passione, coinvolgendo emotivamente l’uditorio che ha lungamente applaudito i due Presidenti-poeti.
Il palcoscenico è poi passato ai Presidenti delle Associazioni: Gino Parrino, per l’associazione “La Zagara” in sostituzione del Presidente Salvatore Copani, il decano dei Presidenti Meno La Terra, per “Gli amici della Provincia di Ragusa”, Giovanni Aprile per “Gli Amici di Ispica”, Pippo Puma per “Casa Giara” di Milano, Emanuele Mazzara per l’Associazione “L’Iblea Amici della Provincia di Siracusa e oltre” Filippo Piscitello per “Gli Amici di Militello Rosmarino”, Antonino Restifo per l’Associazione “Riviera Ionica di Sicilia”, Enza Furnari per il “Circolo dei Siciliani di Garbagnate”.
L’Assemblea dei Presidenti ha voluto festeggiare e rivolgere gli auguri dell’intera comunità al carissimo Antonino Restifo ed alla moglie Franca Calarco per i loro 50 anni di matrimonio. Emozionatissimo ma anche applauditissimo l’ottimo Antonino Restifo.
Da favola l’addobbo di luci e di colori con la straordinaria ricchezza di un bouffet tutto di prodotti tipici siciliani, dalle arance ai mandarini, alle scaccie di Ragusa, ai formaggi tipici siciliani, ai cannoli, paste di mandorla, fiumi di vino siciliano, caffè Moak di Modica. Non è mancata la tradizionale lotteria di Natale, ricchissima di doni, dove tutti hanno vinto qualcosa così come nella tradizione siciliana. Il tutto condito con euforia e gioia partecipata dei presenti.
Erano presenti il Vice Presidente Vicario Nazionale della Democrazia Cristiana, Antonino Magistro, Giovanni Algeri dell’Associazione “Casa e Premio di Sicilia” di Lissone, il Dott. Antonio Canino Presidente della Commissione Sanità della Zona 2 Gorla/Precotto di Milano, il Dott. Vincenzo Femminino del Consiglio di Zona Bicocca/Niguarda, il Dott. Vincenzo De Maria, Presidente dell’Associazione Culturale Siciliana “Amici di Caltanissetta”, Salvatore Di Giorgio dell’Associazione “Amici di Bisaquino”. Sono arrivate telefonate, auguri e la adesione alla manifestazione da parte di tanti Presidenti di Associazioni siciliane dall’Italia e dall’estero: Angelo Lavore dal Belgio, Sam Mugavero dall’Australia, Filippo Marotta da Seggiano e tanti altri. Il Consigliere De Pasquale ha consegnato ai Presidenti ed alle personalità riconoscimenti e targhe del Comune di Milano.
Mario Ridolfo, Presidente della Associazione “Famiglia Agirina” di Milano, ha ringraziato il Direttore e lo staff del Teatro Don Guanella rivolgendo, a nome dei presenti, gli auguri d buon Natale a tutti i siciliani che vivono nelle varie parti del mondo.
“Questo Natale – ha affermato Ridolfo – ci ha fatto riscoprire tutta la ricchezza della nostra identità siciliana. L’auspicio che parte da questa serata, è quello che questo Natale di gioia possa ripetersi negli anni a venire. Con questa fiducia e speranza auguriamo a tutti un felice Anno nuovo e tanta prosperità”.
Share:

“Tindari Patti Filmfestival”

Il Centro Studi Socio-Politico “Tindari-Patti” in collaborazione con la testata giornalistica “Il Gazzettino del Tirreno” bandiscono la prima edizione del Tindari-Patti filmfestival, nell’ambito di una serie di iniziative volte della valorizzazione del territorio su cui fu fondata Tindari, importante località turistica della costa tirrenica della Sicilia che ha ispirato Salvatore Quasimodo (premio Nobel per la letteratura) per la poesia “Vento a Tindari” il poeta barcellonese Bartolo Cattafi, il messinese Vann’Antò. Descritta da Roger Peyrefitte scrittore viaggiatore del XIX secolo, fu luogo di riposo di Angelo Roncalli futuro Giovanni XXIII. Nel 1988 Tindari e il santuario della Madonna Nera fu visitato da Giovanni Paolo II. Il territorio Tindaritano è stato teatro di alcuni film come i “Picari” con Nino Manfredi e Enrico Montesano e “La gita a Tindari” di Andrea Cammilleri per la serie il Commissario Montalbano. Il Teatro greco di Tindari riaperto agli spettacoli nel 1956 è stato un importante passerella per molti attori nazionali e internazionali.
ART. 2: La prima edizione del Tindari-Patti filmfestival si svolgerà a Patti.
ART. 3: La partecipazione al concorso è aperta a:
• ai videomakers siciliani o a opere ambientate nel territorio siciliano.
• ai documentaristi siciliani o ducumentari ambientati in Sicilia.
• ai videomakers e documentaristi residenti fuori del territorio siciliano per opere o
documentari realizzati al di fuori.
Ai videomakers residenti nel territorio nazionale che hanno realizzato opere su feste e
tradizioni religiose italiane.
Per le prime tre categorie le opere non dovranno superare la durata di 20 minuti. Per la terza
categoria non c’è un limite temporale ma comunque si preferisce di non superare i 30 minuti.
ART. 4: La selezione delle opere è a cura dell’organizzazione. Al termine della fase di
preselezione una Giuria Ufficiale del Premio attribuirà i seguenti riconoscimenti: tre premi per
categoria e le segnalazioni che riterrà opportuno;
ART. 5:La Giuria Ufficiale del concorso sarà composta da cinque elementi rappresentati da
un presidente. Faranno parte della giuria personalità del mondo del cinema: giornalisti,
scrittori, autori, docenti di cinema, attori, tecnici, responsabili di festival e rassegne, etc.
La composizione della Giuria è a discrezione del “Centro Studi Socio Politico Tindari Patti” e
verrà resa nota pochi giorni prima dell’inizio del Festival.
ART. 6: Ogni partecipante può concorrere con una sola opera per categoria. La stessa opera
potrà essere iscritta a più categorie.
Le opere dovranno pervenire al seguente indirizzo: Centro Studi Socio Politico Tindari
Patti”,Via Chiesa Nuova 1, 98066 Patti (Me) entro il 31 dicembre 2008.
ART. 7 Sono ammessi i seguenti formati di proiezione: Vhs – miniDv – DVD.
E’gradito il formato DVD.
ART. 8 Le opere inviate a concorso rimarranno nell’Archivio del Centro Studi “Tindari Patti”
ART.9
La direzione del concorso curerà una presentazione delle opere su varie testate.
ART. 10 Norme Generali:
• Le spese di spedizione delle opere sono a carico del proponente.
• L’organizzazione non è responsabile di eventuali diritti o licenze delle opere proposte.
• L’organizzazione non è responsabile di eventuali danni o smarrimenti indipendenti dalla
propria volontà.
• La richiesta di ammissione al concorso implica l’accettazione del presente regolamento.
• La direzione si riserva il diritto di apportare variazioni e modifiche di programma qualora
queste si rendessero necessarie per la buona riuscita della manifestazione.
• I dati inviati saranno trattati secondo la legge 675 del 31 dicembre 1996.
Il bando è possibile scaricarlo anche dal sito del centro studi www.tindaripatti.net o da quello
del giornale www.gazzettinodeltirreno.net
Art. 11 Per informazioni rivolgersi tutte le mattine allo 0941241587 (ore 9,00-13,00). Di
pomeriggio allo 094121371 (ore 16,00-19,00) tranne mercoledì e sabato.
Non è prevista alcuna quota di partecipazione.
Share:

Follow Us

Popular Posts

Recent Posts

Unordered List

  • Lorem ipsum dolor sit amet, consectetuer adipiscing elit.
  • Aliquam tincidunt mauris eu risus.
  • Vestibulum auctor dapibus neque.

Sample Text

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua.

Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation test link ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.

Pages

Theme Support

Need our help to upload or customize this blogger template? Contact me with details about the theme customization you need.