14 dicembre 2008 - La cabala aveva appena detto Ucria e Alì, cittadine d'Italia a maggiore tasso di rischio idrogeologico, per assoluta mancanza di prevenzione e cure ambientali, ma non ci ha azzeccato ed è uscita Falcone sulla ruota di Palermo, dove ora dovrà inviare il resoconto dei danni. Una città in ginocchio, piegata sotto il peso della sua stessa incuria, della furia acaricida del cemento impastato da proterve impastatrici e spinto da imponenti ruspe, virili come possenti ‘maschi’. Maculi, ‘u capisti? Ecco che vuol dire la politica ‘maschia’. Quella che non vede e non si arrende, quella che tutto è ‘u stissu. Ora l’ambientalismo ecumenico riprende a recitare i suoi salmi, ad officiare le sue messe, coi suoi vati e i suoi santoni. E quanto prima farà sentire la sua voce: con un calendario.
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» Falcone: cosa ci vuole per l'ambiente? Un calendario!
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