Ente Parco: Legambiente non chiede più titolari?

Questo è, in parte, il testo di un articolo di Legambiente del 6 dicembre 2005, dal titolo: "Le associazioni ambientaliste della Sicilia scrivono a Cuffaro. Calendari, aggressioni ambientali e la grave situazione in cui versano i Parchi siciliani". Oggi Goletta Verde e l'Ente Parco dei Nebrodi festeggiano in 'simbiosi' i 15 anni e non chiedono più nomine di titolari. Tra non molto, come Chicco Testa, sfileranno in simbiosi per il nucleare? ----------------------------------------------
Le associazioni ambientaliste della Sicilia scrivono a Cuffaro
I dirigenti del Parco regionale dei Nebrodi sono personaggi fuori posto e fuori ruolo. Le associazioni ambientaliste siciliane chiedono percio' al Presidente della Regione una serie di atti concreti, chiari ed esemplari: 1) l'immediata nomina dei Presidenti dei Parchi dei Nebrodi e dell'Alcantara, per chiudere la stagione dei lunghi commissariamenti; 2) la nomina dei direttori titolari dei parchi dei Nebrodi, delle Madonie, dell'Etna e dell'Alcantara, mettendo fine allo scandalo dei funzionari regionali che sommano piu' incarichi e condannano i parchi ad una condizione di precarieta'; 3) un pronunciamento negativo del Governo Regionale sul DDL sui poli turistici; 4) l'apertura di un confronto, sinora non garantito dall'Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, sulla politica delle aree naturali protette tra i vari soggetti interessati (enti locali, associazioni, operatori economici, mondo della scienza) al futuro ed al buon funzionamento dei parchi; 5) un serio controllo di gestione sull'attivita' degli Enti Parco perche' tante sono le missioni mancate in favore della conservazione della natura e della promozione dello sviluppo locale e molte le risorse finanziarie pubbliche impiegate per scelte discutibili e non prioritarie.

La vicenda del calendario con nudi femminili realizzato dal Parco dei Nebrodi e' l'ultimo, sintomatico atto che rivela lo stato che attraversa la politica, anzi la NON POLITICA delle aree naturale protette in Sicilia.Negli ultimi anni si e' progressivamente affievolita l'idea del Parco come poderoso strumento di conservazione del nostro patrimonio naturale e come elemento identitario delle comunita' locali che poteva innescare un circuito virtuoso per promuovere uno sviluppo sostenibile legato alla conservazione delle risorse naturali e culturali e valorizzazione delle attivita' tradizionali locali. I parchi stanno per scivolare in un gestionalismo fine a se stesso, inghiottiti nel vortice degli enti di sottogoverno, importanti per attribuire poltrone ed incarichi, trasformati in stazioni appaltanti diopere pubbliche ed erogatori di contributi per sagre paesane, con una mortificazione del loro ruolo istituzionale che si accompagna con situazioni di degrado ambientale e di attacchi al patrimonio naturale protetto.Da un lato condannati alla precarieta' con Presidenti mai nominati e Commissari che durano nel loro incarico oltre ogni ragionevole motivo, senza Direttori di ruolo ma con funzionari inviati dall'Assessore Regionale al Territorio di turno per pochi giorni alla settimana, con piante organiche sguarnite e concorsi mai banditi.Dall'altro, scandalosamente privi di un servizio di sorveglianza nonostante gli obblighi di legge a dotarsi di guardiaparco, sono continuamente aggrediti da piccoli e grandi abusi, dai fuoristrada che imperversano nei boschi, al bracconaggio, sino alle grandi opere come il recente nuovo metanodotto approvato illegittimamente dal Parco regionale dei Nebrodi lungo tutta la cresta altomontana in piena zona A di riserva integrale.Gli ammiccanti turisti attratti dal calendario dei Nebrodi che vorranno recarsi nei parchi siciliani non solo non troveranno avvenenti modelle tra i boschi, ma neanche sentieri e centri visitatori, anzi immobili e punti base per l'escursionismo da decenni ristrutturati con fondi pubblici e rimasti abbandonati.

E ancor di piu' i parchi siciliani rischiano di essere trasformati inanonimi ammassi di alberghi e infrastrutture sciistiche, da realizzare non gia' nelle aree preposte per legge ma a discapito di alcune tra le zone piu' integre e "selvagge" della Sicilia, se dovesse passare il disegno di legge proposto da alcuni deputati della maggioranza che farebbe inorridire qualunque assessore regionale al territorio, tranne quello della Regione Siciliana che manifesta acquiescenza.Il calendario dei nudi dei Nebrodi, oltre a sollevare sacrosante proteste sul piano etico e culturale e a evidenziare un processo di progressiva mercificazione di ogni cosa e di ogni valori, dimostra come si voglia distrarre l'opinione pubblica con facili suggestioni e nascondere i limiti e le contraddizioni della non politica dei parchi di questi ultimi anni in Sicilia. I dirigenti del Parco regionale dei Nebrodi, che hanno manifestato soddisfazione per il fatto che cosi' si e' parlato del parco in tutta Italia e che il sito internet e' stato preso d'assalto, verosimilmente alla ricerca di altre foto del genere, dimostrano di avere scambiato un Parco per un villaggio turistico o per un luna park: sono personaggi fuori posto e fuoriruolo. 06/12/2005 15:19
http://www.legambiente.eu/archivi.php?idArchivio=21&id=2858
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