NATALE: COME ACQUISTARE IL PESCE SENZA FARSI FREGARE

domenica 28.12.2008 - Il Natale è ormai alle porte e gli italiani pensano ai prodotti che arricchiranno le nostre tavole in occasione del cenone natalizio. Codici pensa ai consumatori e stila un vademecum per l'acquisto del pesce, prevalentemente. Per la cena della vigilia,suggerisce l'associazione di consumatori, i piatti regionali occupano la scena. Se al Nord predomina la carne, al Sud è il pesce a far da padrone. Un’indagine Ismea ha evidenziato come la componente domestica, cioè legata ai consumi delle famiglie italiane, prevede una contrazione dell'1,5% in quantità rispetto al dato del 2007. Nonostante in calo del 10% delle vendite nel mercato in occasione delle festività l’acquisto di prodotti ittici sarà comunque una sorta di tappa obbligata. Secondo l’Osservatorio Agroalimentare del Codici sono molti gli esercenti che non seguono le regole imposte dall’Unione Europea, che, con uno specifico Regolamento, (n. 104\200), impone ai venditori di prodotti ittici di indicare sulle etichette alcune caratteristiche. Le etichette, secondo tale regolamento, devono contenere dei requisiti fondamentali. A cominciare dalla enominazione commerciale della specie: è il requisito più rispettato. Facoltativa è l’aggiunta della denominazione scientifica. Area di pesca: le specie ittiche catturate in mare devono riportare l’area di pesca (Oceano Indiano, Atlantico, Mar Mediterraneo, ecc); per quelle provenienti da acque dolci o allevamento è sufficiente specificare, rispettivamente, il paese d’origine o quello in cui si è svolta la fase finale di sviluppo del prodotto o la fase che intercorre tra lo stadio giovanile e la taglia commerciale. Metodo di produzione: esso deve essere riportato secondo le seguenti diciture: “pescato”, “prodotto dalla pesca in acque dolci” oppure “allevato”. Quest’ultima informazione può essere omessa nel caso in cui dalla denominazione commerciale è chiaro si tratti di una specie pescata in mare. Una disciplina più articolata è prevista per i miscugli.Se sono specie diverse, le informazioni relative al nome commerciale, all’area di pesca e al metodo di produzione devono essere indicate singolarmente per ciascuna specie.Se sono specie identiche, ma catturate con metodi di produzione diversi, sull’etichetta devono essere3 specificati quest’ultimi. Se sono di specie identiche, ma provenienti da zone di cattura ( o allevamento) diverse, deve essere indicata la zona della frazione di prodotto prevalente nel miscuglio, con l’aggiunta dell’avvertenza che la altre frazioni di prodotto provengono anch’esse da zone diverse.Ma il pericolo “truffa” è sempre in agguato, soprattutto sulle specie ittiche di maggiore richiesta , come il pesce spada il capitone, il salmone, il caviale e i mitili. Codici per fornire altri strumenti di autotutela ai consumatori, oltre ai requisiti fondamentali che devono essere presenti sulle etichette, annovera di seguito alcuni consigli per riconoscerne la qualità: Pesce spada: può succedere che i tranci esposti sul banco sembrino di pesce spada, invece sono di verdesca (uno squalo) e quindi assai meno pregiati. Per evitare di essere truffati, preferire dunque i banchi che espongono la testa del pesce spada.Capitone: deve pesare almeno 8 etti, altrimenti è una anguilla che ha un costo minore. Salmone: occhio anche ai falsi salmoni affumicati che si ottengono non con il fuoco a legna ma siringando nella carne uno speciale aroma che simula il gusto dell’affumicatura. Tale pratica è perfettamente legale ma la qualità ne risente. Caviale: ci sono anche imitazioni del caviale: sono uova di pesci diversi dallo storione e colorate di scuro. In genere la dicitura sull’etichetta è “ succedaneo”.Mitili: cozze e vongole devono essere venduti racchiusi in retine e non sfusi per evitare il pericolo di epatitiValentina Coppola, esperta agroalimentare del Codici :” Invito i consumatori a prestare attenzione e denunciare le violazioni riscontrate agli organi competenti quali Capitaneria di Porto , Forze di Polizia ed allo stesso Codici, pensiamo che le frodi alimentari più delle altre vanno monitorate per scongiurare possibili ripercussioni sulla salute pubblica”.
fonte - http://www.newsbox.it/
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