Milano, 21/04/2009 - Hanno chiesto scusa i due baristi, padre e figlio, accusati dell’omicidio del 19enne di colore ucciso lo scorso 14 settembre a sprangate dopo che con due amici aveva rubato dei pacchetti di biscotti. Comparsi ieri davanti al gup Nicola Clivio per il procedimento con rito abbreviato, tramite i loro legali hanno espresso «dolore e rammarico» per quanto accaduto ai famigliari della vittima presenti. «I famigliari hanno raccolto questa mano tesa alla condivisione del dolore» ha detto l'avvocato dei baristi Marco Bolchini. L'udienza è stata poi dedicata alle deposizioni dei consulenti del pm Roberta Brera, che hanno ricostruito la dinamica del delitto. Secondo i difensori le dichiarazioni degli esperti avvalorano la possibilità di una derubricazione da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale in quanto non vi sarebbe certezza sulla ricostruzione dei fatti e sulla forza con il quale venne vibrato il colpo mortale che provocò una ferita al cranio profonda 7 centimetri. A margine dell'udienza il padre della vittima, Hassan Guiebre, ha speso parole di rammarico perché non sono state diffuse le immagini dei due imputati. «Hanno fatto vedere tutti, noi compresi, perché non fanno vedere gli imputati?». Uno dei legali della famiglia ha però detto: «Abbiamo cercato di spiegare loro che la legge non lo consente». Gli amici di Abba hanno invece mostrato rabbia sullo sconto di pena (30 anni come pena massima anziché l’ergastolo) previsto dal rito alternativo. (OMNIMILANO)
(uscito su Metro il 21 Aprile 2009)
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