Perchè l'estinzione di rane e rospi

Il lettore Jan Cameron da londra ci chiede le ragioni per le quali, tornato a settembre al lago Maulazzo sui Nebrodi, non ha più notato la presenza di rane e rospi che negli anni precedenti era sempre stata notevole. Ecco alcune risposte:
31 dicembre 2008 - Il surriscaldamento del pianeta sarebbe alla base della moria di centinaia di specie di rane e di rospi, in quanto alimenterebbe il diffondersi di una malattia della pelle che provoca la morte degli animali. Gli scienziati ritengono di aver trovato la prova che dimostra come il surriscaldamento globale stia causando il diffondersi di una malattia contagiosa che sta eliminando intere popolazioni di anfibi. Il declino drammatico delle 6.000 specie di anfibi era stato identificato nel 1990 e spiegato con la teoria della diffusione di un'infezione devastante della pelle causata da un fungo. Uno studio condotto da una squadra internazionale di ricercatori ora ha collegato la diffusione di una specie di fungo, chiamato Batrachochytrium dendrobatidis, con l'aumento delle temperature tropicali connesse con il riscaldamento globale. Gli scienziati ritengono che le temperature medie di molte regioni tropicali, che sono ricche di una specie endemica di rane e di rospi, siano diventate perfette per lo sviluppo del fungo. Arturo Sanchez-Azofeifa dell'università di Alberta nel Canada, uno degli autori dello studio, pubblicato dalla rivista “Nature”, sostiene che l'analisi collega strettamente il cambiamento climatico con la moria di molti rane e rospi. “Con questo aumento della temperatura, il fungo ha potuto aumentare ed eliminare grandi popolazioni degli anfibi”, ha detto. La perdita rapida di anfibi - rane, rospi, e salamandre - ha già ridotto di circa un terzo la specie, mentre altre centinaia sono minacciate. Con conseguenze drammatiche sulla catena alimentare e l'ecosistema nel suo complesso. Questa notizia è stata divulgata da “rainews” il 12 gennaio 2006. (http://www.ecplanet.com)/

Rane nella valigia per salvarle dall'estinzione
La missione di due ricercatori americani
Gli anfibi sono in pericolo per un fungo velenoso. Gli scienziati cercano di salvarli trasportandoli da Panama agli Stati Uniti

ATLANTA 06 giugno 2006 - Bagagli pieni di rane. Trasportati dall'America centrale agli Stati Uniti. In aereo. Per salvare gli anfibi da un fungo velenoso. E dall'estinzione. È quanto stanno cercando di fare due scienziati di Atlanta. La loro è una vera e propria corsa contro il tempo. I due studiosi hanno scoperto che nel parco di El Valle (Panama) ci sono alcune specie di rane (molte delle quali si credevano già estinte) che sono a rischio a causa di un terribile nemico: il Batrachochytrium dendrobatidis. Si tratta di un fungo che aggredisce la pelle di rane e rospi: la sua diffusione sarebbe favorita dal riscaldamento globale. A essere colpite sono soprattutto alcune zone dell'America centrale e meridionale.
Molte specie di rane a rischio estinzioneMISSIONE - E così Joseph Mendelson e Ron Gagliardo hanno deciso di entrare in azione, considerando che il fungo velenoso sta provocando l'estinzione delle rane in molte regioni del mondo. Durante la notte si inoltrano nella foresta del parco panamense. In quattro spedizioni recuperano circa 600 rane (di solito una ventina di maschi e una ventina di femmine della stessa specie per garantire la sopravvivenza e la riproduzione in allevamento). Le infilano in una valigia adeguatamente attrezzata e si dirigono in aeroporto, per fare ritorno negli Usa.IMPREVISTO - Le autorità locali sono informate della loro attività, ma l'imprevisto è dietro l'angolo. Non sempre gli agenti aeroportuali si fidano. Qualcuno chiede di dare una sbirciata alle valigie. Le rane saltano fuori. Schizzano da tutte le parti. Per fortuna uno degli scienziati riesce a recuperarle prima che saltino addosso agli altri viaggiatori. È comunque un buon segno: vuol dire che le rane sono in buona salute. Per adesso.POCO TEMPO - «Stiamo cercando di salvare centinaia di animali sottraendoli al loro habitat naturale - spiega infatti Mendelson -. Questo contraddice tutte le logiche di sopravvivenza. Il problema è che non abbiamo molto tempo». Non c'è scelta: riempire i bagagli di rane è l'unica possibilità. (Corriere della Sera)

Un gene salverà le rane dall'estinzione

venerdì 25 luglio 2008 da simona (Ecoblog)Importante scoperta per il biologo Bruce Waldman ed i suoi collaboratori (Seth Barribeau e Jandouwe Villinger), ma soprattutto per la popolazione delle rane. Il team di ricercatori ha infatti identificato alcuni geni che renderebbero gli anfibi resistenti a batteri nocivi e malattie, evitandone l’estinzione.
Lo studio è stato effettuato esponendo alcuni girini di rane sudafricane (African clawed frog) a massicce dosi del batterio Aeromonas hydrophila, esaminando così la quantità di girini sopravvissuti e calcolando la loro velocità di crescita. Il riscontro? Alcuni dei girini sopravvissuti hanno evidenziato ritardi nella crescita ma tutti condividevano la stessa particolarità: i tre biologi hanno infatti dimostrato come la presenza in questi girini di geni MHC conferisse loro l’immunità da malattie.
Il team di ricerca ha deciso di effettuare lo studio su questo tipo di rane in quanto il loro sistema immunitario è già ben noto, ma data la similarità di quest’ultimo con quello di molte rane e rospi, la speranza è quella di poter applicare i risultati della ricerca su tutti gli anfibi a rischio.
Via ScienceDaily.com
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