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GROTTA DEI PUNTALI, DOVE ABITANO I CHIROTTERI

Palermo, 23/03/2009 - La Riserva Naturale Integrale "Grotta dei Puntali" , gestita dai GRE - Gruppi Ricerca Ecologica rappresenta una delle emergenze naturalistiche più interessanti della Sicilia occidentale. Costituisce un importante stazione per la sopravvivenza di una colonia polispecifica di chirotteri, tra le più numerose dell’intera Sicilia. La Grotta dei Puntali si apre nella roccia calcarea mesozoica delle falde di Monte Pecoraro, in territorio di Carini a circa 90 metri s.l.m. e a meno di un chilometro di distanza dal mare.Si tratta di una cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, di circa 110 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza, impostata su due livelli differenti collegati da pozzi non molto profondi. Il piano di calpestio della grotta è costituito da un deposito grigio brunastro interessato, in alcuni punti, da fessurazioni di disseccamento contornate da efflorescenze biancastre. Le pareti e le volte sono ricoperte da una fitta rete di vermiculazioni argillose note come "pelle di leopardo". A circa 30m dall'ingresso la cavità presenta un deposito di colore bruno giallastro, contenente frammenti di zanne di elefante. Verso l'interno la grotta si restringe, diventa più tortuosa, adorna di concrezioni carbonatiche e presenta varie forme di erosione, quali incisioni subcircolari (scallops) ed un reticolo di cunicoli raccordati da pozzetti poco profondi, a testimonianza di un antico regime freatico di notevole entità.La grotta nota come si è detto per aver restituito numerosi resti fossili appartenenti ad una fauna continentale pleistocenica è ancora oggi di grande interesse per la ricerca scientifica; inoltre la cavità è stata oggetto di studio per il contenuto paleontologico, documentato da rinvenimenti che vanno dal paleolitico superiore all'età del bronzo.
http://www.grottadeipuntali.it/ e-mail: info@grottadeipuntali.it
info: Coordinamento Riserve Naturali Gruppi Ricerca Ecologica, Corso TuKory n. 200, Palermo, tel. 091/7098121
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CISAR MESSINA, LA STORIA

La storia
"Centro Italiano di Sperimentazioni ed Attività Radiantistiche è un Associazione Nazionale senza fini di lucro i cui iscritti operano nell'ambito del più totale volontariato, è nata allo scopo di riunire i radioamatori, radioascoltatori debitamente autorizzati, e tutti coloro che desiderano appronfondire ed hanno interesse per la radiotecnica, l'elettronica e le radiocomunicazioni in generale".Le lettere C.I.S.A.R. stanno per Centro Italiano di Sperimentazione (ed) Attività Radiantistiche; sotto queste lettere si nasconde un nutrito gruppo di radioamatori e radioascoltatori italiani, che fanno della tecnica e della sperimentazione il proprio cavallo di battaglia, o per lo meno ci provano! L’ Associazione C.I.S.A.R. venne fondata a Roma il 13 Novembre 1981, ad opera di un gruppo di Radioamatori romani: lo scopo era quello di portare avanti alcuni esperimenti delle bande VHF e superiori, attraverso la sperimentazione di una serie di ponti ripetitori collegati tra loro. Lo stesso Statuto Costitutivo cita la finalità di “riunire i radioamatori interessati alle ricetrasmissioni in generale ed in particolare sulle alte frequenze (VHF UHF SHF), promovendo ogni lecita attività sociale di istruzione e sperimentazione professionale, culturale, ricreativa”, ed inoltre propone di “istallare e gestire, nei limiti ed alle condizioni fissate dalle disposizioni normative, ponti radio ripetitori, ed il collegamento tra gli stessi in dorsali nazionali”; ma, accanto a ciò, ci era, e continua ad essere, la ferma intenzione di “promuovere la collaborazione dei radioamatori e tutelare gli interessi dei Soci per quanto attiene l’attività specifica di radioamatore”. Questo volevano i suoi fondatori e i soci che, da subito, presero parte al sodalizio. E questo veramente fu immediatamente realizzato: non passarono che pochi mesi, che venne progettata e realizzata una rete di collegamenti tra alcuni ponti ripetitori VHF (145Mhz), mediante una dorsale di radiocollegamenti in UHF (432 Mhz) che attraversava tutta la penisola, sulla falsariga di uno schema di ponti ripetitori televisivi. Stiamo parlando del 1981; anche se sembra ieri, ciò che era stato realizzato non solo riscosse una immediata eco di applausi, ma sembrò la soluzione ideale per dare uno spunto di vitalità a bande che erano è poco considerate dai radioamatori. Si parla di un periodo in cui la attività in queste frequenze era per lo più, ad uso esclusivo della banda laterale (SSB). Le antenne utilizzate in UHF erano direttive, e a polarizzazione orizzontale; non vi erano quelle ottime antenne che oramai vengono sfoggiate da tutti con naturalezza, quelle belle omnidirezionali a 6 o 7 sezioni collineari, che guadagnano decine di decibel! Chi si ricorderà, in quei periodi, ove anche l tranquillità e la poca affluenza permetteva, si potevano effettuare collegamenti tra regioni diverse italiane, con i piccoli ricetrasmettitori da palmo VHF. Il grande interesse per questo tipo di attività ebbe perfino uno strascico televisivo, quando un allora giovane Pippo Baudo ricevette, durante una trasmissione della Domenica IN, alcuni di questi super tecnici, che dimostrarono un collegamento dagli studi di Roma, con Ischia e Treviso, con piccoli ricetrasmettitori portatili, e spiegarono il funzionamento e le finalità di una simile installazione. Anche in questo, il C.I.S.A.R. di strada ne ha fatta tanta; ma soprattutto, l’ha fatta in salita! Infatti, dopo un periodo di tranquillità, cominciarono a manifestarsi alcuni inconvenienti, definirei, di natura pseudo-legale, che costrinse questa Associazione ad interessi a qualcosa che poco a che fare con la pura sperimentazione tecnica, ma, sotto taluni aspetti, doveva pur interessare una Associazione che cominciava in pochissimi giorni a contare centinaia di soci. Ben presto, ci si accorse che, per una serie di ragioni che nessuno ancor oggi ha compreso, tale utilizzo delle apparecchiature veniva ostacolato da alcuni organi del Ministero delle Comunicazioni.Come tutti dovrebbero sapere, la nostra attività è regolamentata dal Testo Unico del Regio Decreto nr. 645 del 1936, cu fece seguito il D.P.R. nr.1214 del 1966, e successivamente sostituito dal più recente D.P.R. nr. 156 del 29 Marzo 1973. In particolare, questo testo del D.P.R. fa riferimento ad un imminente Regolamento di Attuazione, mai pubblicata.In soldoni, il Ministero delle Comunicazioni (ex Poste e Telecomunicazioni), costrinse i radioamatori italiani a sottostare ad alcune regole, come l’ autorizzazione al funzionamento, e la non collegabilità tra loro. Proprio per questo, ed altri motivi, il C.I.S.A.R. si vide costretto a fare qualcosa.Grazie all’interessamento di alcuni suoi soci, e soprattutto grazie alla genialità e alla ottima preparazione legale di I0UPL Ugo Pellegrino, venne preparato un testo di Legge che, una volta portato e votato in Parlamento, potesse rendere giustizia allo stato di incertezza in cui tutt’oggi vive il radioamatore italiano. In effetti i soli articoli330 – 331 – 332 – 333 del famoso D.P.R. nr 156 del 29 Marzo 1973, poco dicono, se proprio nulla, in merito ai diritti e doveri del radioamatore italiano, lasciando – di fatto – un vuoto, colmato di volta in volta dai vertici delle Direzione Centrale dei Servizi Radioelettrici del Ministero delle Poste, con l’emanazione di circolari pseudo-legislative, di nessun valore giuridico.La stessa introduzione delle Licenze Speciali in Italia, venne fatta in maniera arbitraria, perché nessuna Legge ne prevede l’esistenza, o dà al Ministero la facoltà di farlo.
Tutti i diritti - http://www.cisarmessina.it/
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Come si parla di ambiente? Scopritelo al Bica 2009

lunedì 09 marzo 2009 - Dal 10 all’11 marzo si svolge a Roma la V edizione di Bica, la Biennale internazionale della Comunicazione ambientale, tra esperti del settore, aziende e giornalisti.di Arianna Luciani
LA BIENNALE - Come si parla di ambiente, ma soprattutto come si diffondono le informazioni nel campo della comunicazione ‘verde’? Come si promuove e diffonde la cultura della comunicazione ambientale? Di questo e altro si parla alla V edizione della Biennale internazionale della Comunicazione ambientale, che si svolge a Roma dal 10 all’11 marzo. Nella prestigiosa sede dell’Acquario Romano-Casa dell’Architettura della capitale, per due giorni si incontreranno gli “addetti ai lavori, esperti di comunicazione ambientale, giornalisti e il pubblico che vorrà scoprire tutti i contenuti della manifestazione”, ha detto il presidente di Federambiente, Daniele Fortini, che promuove l’iniziativa. Per questa edizione, che si presenta con un nuovo logo (una foglia verde che, avvolta su se stessa, diventa una figura conica che ricorda un megafono), parteciperanno oltre 100 relatori e 50 aziende del settore. Patrocinata dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica, dalla Fondazione Pubblicità Progresso e dal Comune di Roma, che ospita questa V edizione, la manifestazione ha ricevuto un importante riconoscimento: il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le ha conferito, quale premio di rappresentanza, la “medaglia d’argento” con la motivazione: “per la sua forte valenza istituzionale, data l’attualità e la centralità dei suoi contenuti”. Inoltre, a Bica 2009 collaborano le maggiori associazioni professionali della comunicazione: l’Associazione italiana della Comunicazione pubblica e istituzionale, l’Assorel – Associazione Agenzie Relazioni Pubbliche Italiane a Servizio Completo, Ferpi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana e Unicom – Unione nazionale Imprese di Comunicazione. GLI STATI GENERALI DELLA COMUNICAZIONE VERDE – “Tornare a parlare di comunicazione ambientale – ha spiegato Fortini – coniugando il punto di vista delle aziende e quello dei cittadini: questo è l’obiettivo dell’edizione 2009 di Bica. Il 10 e l’11 marzo a Roma si riuniranno quelli che potremmo chiamare gli stati generali della comunicazione ambientale, sociale e di pubblica utilità, per discutere dei problemi e cercare di trovare soluzioni condivise”. Tra le tante iniziative di questa due giorni verde, saranno presentate le migliori campagne di comunicazione realizzate da aziende che si occupano di pubblica utilità nell’ambito del concorso “Bica 2009 per la migliore campagna di comunicazione ambientale”. Sarà una giuria di esperti a selezionare quella più innovativa, accattivante e diretta dell’anno. Per la prima volta, quest’anno, le aziende potranno confrontarsi sul lavoro svolto attraverso dei forum di discussione. Proprio per questo, saranno allestite delle sale per 17 mini forum di approfondimento, ognuno della durata di 30 minuti e gestiti autonomamente dalle aziende, che potranno presentare le proprie campagne e buone pratiche. PROGRAMMA - Durante la prima giornata sarà presentata un’indagine realizzata dalla società di ricerche Ipsos che svelerà le modalità e gli investimenti in comunicazione ambientale delle aziende italiane. Ci sarà spazio per un’apposita sezione che si incentra sul rapporto, sempre più stretto e importante tra ambiente e architettura, e per questo saranno premiate e illustrate le esperienze più efficaci di valorizzazione architettonica a carattere ambientale. Inoltre, lectio magistrales con prestigiosi ospiti (Vincenzo Mollica del Tg1 e il suo “Possiamo imparare dagli Ecopaperi?”, il regista Mimmo Calopresti con “Come si fa a non amare Pasolini: appunti per un romanzo sull’immondizia” tra i tanti), un’asta i cui proventi andranno alla Comunità di Sant’Egidio, per finanziare il programma Bravo, cui scopo è quello di registrare tutti i bambini al momento della nascita, e in cui saranno banditi prodotti riciclati offerti dall’Associazione delle Artigiane.it. E ancora una tavola rotonda dal tema “La comunicazione ambientale è fatta solo di conflitti?”. Tanti i professionisti della comunicazione, e delle aziende che si occupano di ambiente, invitati: dal giornalista e scrittore Oliviero Beha all’amministratore delegato di Ama spa, Franco Panzironi, dall’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Fabio De Lillo a Franca Faccioli, professore ordinario di Scienza della Comunicazione alla Sapienza fino a Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos Srl. “Bica è da sempre un punto di riferimento per chi fa questo mestiere – ha dichiarato Antonio Ferro, presidente di Extra Comunicazione – L’edizione di quest’anno ha tutte le carte in regola per diventare una delle edizioni più ricche, stimolanti e innovative. Bica 2009 aspira a essere un appuntamento che esce dai confini di settore per diventare un vero e proprio evento di cultura della comunicazione”. Per la chiusura di Bica è prevista una sessione sul “futuro della comunicazione ambientale”, caratterizzata dal ‘microfono aperto’: Oliviero Beha e Gianluca Cencia, direttore di Federambiente, parleranno dell’argomento con autervoli esperti del mondo della comunicazione, delle associazioni, insieme a tanti dirigenti di aziende che operano nel settore dei servizi pubblici. Due giorni per spiegare la comunicazione, nel cuore di Roma, per confrontarsi e scoprire nuove vie per comunicare l’ambiente. Arianna Luciani
(lunedì 09 marzo 2009 )
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OLTRE LE NUVOLE - Luigi Tenco Tribute

Catania, 9/3/2009 - Sabato 30 maggio 2009 alle ore 21.30, allo ZO - Centro culture Contemporanee, P.le Asia, 6 - Catania, 'OLTRE LE NUVOLE - Luigi Tenco Tribute' con GIUSEPPE CUCE' Live in 4ET B-SIDE in OLTRE LE NUVOLE - Luigi Tenco Tribute+ SPECIAL GUEST (MARIO VENUTI, CARLO MURATORI, GABRIELLA GRASSO feet. VINCENZO VIRGILLITO, FABIO ABATE, MARIO INCUDINE ), interpretazioni teatrali di : NICOLA COSTA
UFFICIO STAMPA : Cristian Pedrazzini Mobile 3475814273Responsabile Public Relations: Antonio MangiameliComunicazione e Public Relations: Serena GarufiPer informazioni sulle prevendite scrivere ad info@giuseppecuce.it
Costo del biglietto 15 euro + diritti di prevendita. Prevendita ufficiale:- CATANIA: Ticket's-BOXOFFICE, Via Giacomo Leopardi, 95 - Tel. 095.7225340 - Fax. 095.384147Orari di apertura: Lunedì>Venerdì 09.00 >19.00 - Sabato 09.00>12.00OLTRE LE NUVOLE nasce nel gennaio 2008, quarant'anni dopo la scomparsa di Luigi Tenco, grazie all'idea di FRANCESCO BAZZANO ( Batterista e percussionista ) di rendere omaggio al grande "cantautore genovese" .L' "incontro" con Giuseppe Cucè ( cantautore catanese ) porta a compimento la gestazione di " OLTRE LE NUVOLE " spettacolo di Teatro-Canzone nel quale questi musicisti siciliani ripercorrono fedelmente alcune delle tappe proponendo la convivenza della forma artistica teatrale con quella musicale attraverso l'alternanza di monologhi e canzoni. Grazie alla risposta e all'affetto del pubblico, presente numeroso ad ogni occasione, il concerto-teatrale ha un'ulteriore conferma sulla validità del progetto che ha come intento quello di far conoscere il grande artista genovese a chi non avesse avuto il piacere e di farlo ricordare a chi invece già lo conosce. "...oltre le nuvole": lo spettacolo 2008/2009La formazione teatral-musicale, composta da Giuseppe Cucè (voce) Francesco Bazzano (batteria e percussioni) Antonio Masto (chitarra) Marco Carnemolla (contrabbasso) Claudio Alibrandi (pianoforte) Alessandro Longo (violoncello) Adriano Murania (violino). OLTRE LE NUVOLE alla prima stagione teatrale vuole affrontare quelle tematiche che, forse più di altre, hanno contraddistinto Tenco nella sua produzione artistica e lo hanno definito nel panorama musicale italiano d'autore come l'artista del dramma sentimentale. Passionale inteso come rapporto dell' Io con se stesso, con l'altro sesso e con la societas. Solo Luigi è stato in grado con le sue parole di entrare così profondamente nell'animo e nella coscienza dell'uomo. E lo ha fatto guardando quell'uomo in toto, senza riduzionismi di alcun tipo, considerandolo sempre nella sua individualità e allo stesso tempo facente parte della società.Lo spettacolo esprime l'essenza e la vita di Luigi Tenco e presenta un forte distacco dai fatti di cronaca che avvolsero la sua morte. Il pessimismo s'intravede, anche se non manca il desiderio di raccontare la realtà e di immaginare utopisticamente un futuro migliore. Luigi attribuiva un valore cruciale al senso di appartenenza, alle radici, all' identità del singolo individuo, e solo grazie a questo appassionato rispetto poteva frugare nelle sue contraddizioni e nelle sue crisi. OLTRE LE NUVOLE vuole portare avanti questa linea, che forse spiazza, ma pretende una partecipazione che non può essere passiva: smuove le coscienze, le vivifica, le rende tali ! GRAPHIC DESIGN and DEVELOPMENT: http://www.francescocurci.com/
PHOTOGRAPHY: Caterina Palermo
FILMMAKER: Gian Maria Musarra
Sponsor by: CONTINO PIANOFORTI 95128 Catania (CT) - 12/A/B, v. Canforatel: 340 7101729, 095 2862759fax: 095 2862759email: info@continopianoforti.com NEW MARILYN PARFUM95124 Catania (CT) - 576, v. Messina tel: 095 7124437fax: 095 7124437
info@giuseppecuce.it
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Forza D'Agrò: “Sacri percorsi d'arte, tra cultura, fede e tradizioni”

FORZA D’AGRO’ (Me), 09/marzo/2009 - La provincia di Messina punta al turismo religioso come offerta turistica integrativa e presentando “ I percorsi del Sacro”. Una iniziativa che trova il consenso di amministratori locali, rappresentanti delle Pro Loco, operatori turistici vari e dove nel corso dell’apposita tavola rotonda i presenti hanno già manifestato interesse e disponibilità all’iniziativa. I centri di Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Ficarra, Forza d’Agrò, Francavilla Sicilia, Frazzanò, Mandanici, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Santa Lucia del Mela, potrebbero essere già alcune delle tappe che costituiscono questi itinerari religiosi e culturali e dove le Pro Loco sono pronte ad avere un ruolo per lo sviluppo del progetto. Questo uno dei risultati di “Itinera Sicilia 2009”, conclusasi ieri sera, la convention sulla cultura del turismo religioso e che potrebbe portare presto anche ad un Salone o fiera del turismo religioso in Sicilia, afferma Michele La Rosa, giornalista ed ideatore dell’evento. La manifestazione è stata ospitata all’interno dell’ex Convento Agostiniano con il patrocinio della Provincia Regionale di Messina ed organizzata dall’associazione La Via Dei Greci. “ Abbiamo un patrimonio storico-architettonico importante e prezioso, anche e soprattutto nei piccoli centri, che va rivalutato anche attraverso una diversa cultura di ciò che possediamo nel nostro territorio”- affermava Mario D’Agostino, l’assessore provinciale alle politiche culturali. “Occorre fare sistema e puntare ad una adeguata formazione, al fine di creare servizi efficienti e creare una offerta turistica integrativa, che può essere costituita anche dal ricco patrimonio architettonico religioso che caratterizza la Sicilia”- affermava Franz Cannizzo, esperto di marketing territoriale e direttore di Nuova Impresa-ConfCommercio di Catania, e relativamente alla formazione anche l’Università peloritana ha già pronti dei master specifici sul turismo religioso affermava la docente Fulvia Toscano. Per Franco Interisano, assessore al turismo al Comune di Santa Lucia del Mela ci sono tutti i presupposti per avviare l’iniziativa e puntare a questa forma di turismo in grado di far scoprire, tra fede e cultura, tanti piccoli comuni ricchi di storia e arte, e per Franco Squillaci, presidente del Consorzio Turistico Valle Alcantara occorre puntare anche a rivalutare e meglio promuovere tutte quelle feste patronali e riti religiosi che ricche di storia, folklore, tradizioni, rappresentano un valore aggiunto in grado di attrarre flussi di visitatori e turisti. (M. L. R.)
Nella foto della tavola rotonda: da sinistra :Michele La Rosa, Fulvia Toscano, Franz Cannizzo, Mario d’Agostino, Franco Interisano, Rosalba Gitto.
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Giovedì Rock al Qube: Non per i disabili

Roma, 4/3/2009 - Brutta avventura Giovedì sera al Qube (la discoteca romana di via di Portonaccio che ospita spesso le serate di Radiorock e di Muccassassina) per Salvatore M. disabile di 31 anni che si muove in sedia a Rotelle. Salvatore ha da tempo conquistato la sua autonomia, guida la macchina, si è trasferito da tempo a Roma dove vive da solo.
Giovedì notte però si è ritrovato vittima delle discriminazioni più meschine e proprio in uno dei locali della capitale che della controcultura e dell'integrazione ha fatto la sua bandiera. I fatti: Al Qube nella scorsa serata di Giovedì 12 Radiorock organizza un evento con concerti e Djs
sparsi nei vari spazi del locale, ingresso gratuito per tutti fino a mezzanotte, poi 3 euro. Salvatore è stato invitato da un suo amico che canterà col gruppo d'apertura, si presenta all'ingresso verso le 22,30.
Gli “addetti alla sicurezza” gli chiedono dove, all'interno del locale, vuole recarsi e saputo che il Dj è al piano superiore chiamano il loro responsabile. Salvatore non chiede aiuto, è accompagnato da una sua amica, è abituato a cavarsela da solo ma il “responsabile” senza troppi giri di parole gli dice che lui sopra non può andare, non ci sono le uscite di sicurezza e una persona in sedia a rotelle non è sicura per se e per gli altri. Se Salvo e la sua amica proveranno a salire lui sarà “costretto” ad impedirglielo, può però rimanere al piano terra (bontà sua).
Salvo non è persona abituata nella sua vita ad accettare discriminazioni, chiede spiegazioni, vuole vedere un responsabile del Qube, i massicci “addetti alla sicurezza” cedono e vanno a chiamare colui che si identifica come il “gestore del Qube” il quale ha già capito la situazione: Salvo non vuole rimanere al piano terra? Può andarsene da solo o “accompagnato” dagli addetti. L'amica di Salvatore vorrebbe salire per avvertire il Dj che li ha invitati, ma no! Se ne deve andare anche lei!
Salvo si guarda intorno, ha alzato anche lui la voce, sente il nervosismo nell'aria di tutte quelle persone decise a non farlo entrare e, pur sbraitando contro il Qube e RadioRock , decide di andarsene. Si avvia con la sua amica verso la macchina, amareggiato comprensibilmente commentando animatamente, purtroppo rassegnato. Ma ecco che dal Qube esce qualcuno, di corsa raggiunge Salvo e la sua amica. E' “Oreste” uno dei più importanti djs di radiorock. Vorrà scusarsi, pensa Salvo, ci inviterà sicuramente a salire per ascoltare la musica del loro amico.
E invece......Salvo si ritrova l'indice di Dj Oreste ad un centimetro dal naso a meglio esprimere il concetto: “non ti permettere di parlare male di RadioRock, se il Qube non è attrezzato per te, noi non c'entriamo!”.
Salvo è ormai incredulo, la sua amica sta per scoppiare e lui quasi la spinge via con la sedia a rotelle, via fino alla macchina per un giorno solo può bastare.
L'indomani decide di presentare un esposto alle autorità, vuole rendere pubblica la cosa.
Lo racconta anche a noi della cooperativa integrata Libera...mente! che da tempo ci occupiamo d'integrazione e barriere architettoniche e insieme abbiamo scritto questo comunicato.
Salvatore Mauro (maursalvo@yahoo.it ) coop. soc. integrata Libera...mente! (yeti3@loyeti.org)
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L’INGV su Nature per sfatare il mistero di “Costantino”

Roma, 03.03. 2009 - Un’ ulteriore smentita sulla natura meteoritica del Lago del Sirente (Abruzzo) è in stampa sulla rivista Journal of Geophysical Research (JGR) e “Nature Geoscience” oggi ci dedica una pagina di commento. Ci dispiace sfatare per la seconda volta la misteriosa e affascinante leggenda del “meteorite di Costantino”, ma nuovi e più dettagliati studi portano alla conferma, da parte dei nostri esperti, che la depressione circolare che contiene il laghetto non è né di natura meteoritica né un vulcano di fango (come era stato anche ipotizzato), ma è stata creata dall’uomo. Probabilmente è opera di pastori che nell’ambito della transumanza hanno creato un serbatoio d’acqua per abbeverare le numerose greggi portate sugli altopiani carsici abruzzesi, notoriamente privi di acque superficiali durante il periodo estivo.
Chiediamo al geologo Fabio Speranza che cosa di diverso dice la nuova pubblicazione scientifica su JGR rispetto a quella precedente, pubblicata nel 2004.
In questo lavoro abbiamo riportato i risultati di nuove indagini geofisiche e geochimiche ad alta risoluzione effettuate nella Piana del Sirente durante il 2006 e il 2007. Si tratta di sette profili geoelettrici, di un rilievo magnetico ad alta risoluzione e tre ad altissima risoluzione, e di misure di emissione di metano. Le misure geoelettriche e magnetiche hanno fornito una sorta di radiografia della struttura della piana e del “cratere”, mentre le emissioni geochimiche sono servite a valutare la compatibilità con l’ipotesi del vulcano di fango.

Che cosa avete osservato?
In sintesi, i risultati principali sono i seguenti:
· il “cratere” non ha radici più profonde di 10-20 m. Cioè al di sotto di 10-20 m i sedimenti sono assolutamente indisturbati, e questo è incompatibile con l’ipotesi che un meteorite sia penetrato in profondità.
· Non ci sono corpi magnetici (e quindi nessun meteorite metallico) sotto la depressione principale che contiene il laghetto.
· Circa 30 piccole depressioni secondarie, interpretate come crateri meteoritici secondari, sono esattamente localizzate al di sopra di strutture carsiche del substrato calcareo. Vanno dunque interpretate come doline carsiche, anziché crateri. Anche la depressione principale che contiene il lago si trova al di sopra di strutture carsiche. E’ probabile dunque che si tratti di una dolina naturale successivamente sistemata e rimodellata per costituire un serbatoio d’acqua.
· Non ci sono emissioni di metano, e anche altre caratteristiche regionali geologiche e geochimiche sono incompatibili con l’ipotesi vulcano di fango.

Avete dovuto ricorrere ad analisi geofisiche e geochimiche di nuova generazione per ottenere i recenti risultati?
Si. In particolare abbiamo sfruttato la strumentazione e i programmi di analisi all’avanguardia acquisiti nel corso degli ultimi anni dal laboratorio di aerogeofisica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.


Avete fatto altri tipi di comparazione rispetto alla scorsa pubblicazione?

In realtà i dati ora ottenuti sono complementari rispetto a quelli presentati nel 2004, perché allora avevamo misurato il contenuto di Nichel e Cromo (considerati traccianti meteoritici), nonché le proprietà magnetiche dei sedimenti, e avevamo mostrato che nella Piana del Sirente non è presente alcuna delle anomalie geochimiche tipiche dei crateri di impatto.


Perché i geologi della scuola di Scienze planetarie dell’Università D’Annunzio di Pescara continuano a sostenere la natura meteoritica del Lago Sirente? Quali prove hanno in mano?

Onestamente mi pare che non ci sia più alcun dato a favore dell’ipotesi meteoritica. I suoli della Piana del Sirente non contengono frammenti meteoritici né traccianti meteoritici, né microsferule o altre strutture tipiche da impatto meteoritico. In un articolo del 2007 i colleghi di Pescara hanno sostenuto che la “pistola fumante”, cioè la prova definitiva della natura meteoritica delle depressioni del Sirente, era costituita dai dati magnetici. Ma ora anche questa presunta prova cade completamente, perché i rilievi magnetici ad altissima risoluzione eseguiti dal nostro team mostrano in maniera inequivocabile che non c’è alcuna anomalia magnetica in corrispondenza del lago, e che le anomalie magnetiche in corrispondenza delle depressioni secondarie sono generate dai suoli contenuti nelle doline e probabilmente anche da frammenti metallici di origine antropica, frequentemente rinvenuti nella Piana del Sirente.

Sonia Topazio
Capo Ufficio stampa INGV ufficiostampa@ingv.it 06.51860543 topazio@ingv.it Per maggiori informazioni contattare Fabio Speranza speranza@ingv.it 06.51860311
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B&B Ai Tre Parchi: punto d'incontro 'naturale'




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